In Sardegna essere studenti pendolari oltre i 28 anni di età diventa un lusso
Riceviamo e publichiamo la lettera di una studentessa universitaria pendolare di Ozieri sul problema dell’aumento dei costi di trasporto per chi, come lei, ha superato i 28 anni e non può usufruire dello sconto studenti sui mezzi pubblici.
OZIERI | 14 settembre 2024. «Sono iscritta all’Università degli Studi di Sassari e la mia colpa più grande è che sono una pendolare in Sardegna. “Sfortunatamente” ho superato i 28 anni di età e questo per uno studente pendolare significa non poter più usufruire della scontistica studenti, che il Governo Solinas ha ben pensato di ridimensionare riducendo la fascia di riferimento. Di conseguenza dai 28 ai 35 anni gli studenti dovranno pagare la tariffa piena (823 euro l’anno invece che 164,6 euro), indipendentemente dal proprio ISEE.
Ho parlato con molti studenti e ho ascoltato le loro storie, moltissimi non viaggeranno più quotidianamente per recarsi nel proprio Ateneo, hanno rinunciato a seguire le lezioni, a studiare nei luoghi idonei e preposti o semplicemente ad avere un confronto tra colleghi e docenti proprio perché i costi di trasporto sono diventati insostenibili e alcune famiglie stanno scegliendo quale figlio far viaggiare.
Noi studenti pendolari siamo dimenticati dalle istituzioni eppure siamo noi ad usare i mezzi pubblici quotidianamente. Si parla tanto della transizione ecologica e di un impiego maggiore dei mezzi pubblici eppure le famiglie sono sole.
Come possiamo noi Regione Sardegna pensare ad una continuità territoriale ideale con la penisola se non riusciamo a colmare i problemi che i residenti hanno negli spostamenti quotidiani, nel nostro territorio? E non mi riferisco solo alle tratte esigue, perché anche su questo ci sarebbe da scrivere.
Io sarò una studentessa come tanti che viaggerà a singhiozzo, quindi ho cercato una soluzione per poter studiare nel mio comune e seguire le lezioni online. Questa alternativa non è allettante, la biblioteca del mio quartiere apre 6 ore alla settimana nel pomeriggio ed è un’ibrida. Ludoteca e biblioteca insieme sono la peggior cosa che la mente umana possa concepire. E due ore pomeridiane a giorni alterni sono insufficienti, il personale è visibilmente in crisi poiché questa non è una condizione lavorativa ideale. Specialmente in un quartiere in crescita e giovane che necessiterebbe maggiormente di spazi dedicati. Molti miei concittadini studenti si sono lamentati più volte ritenendo non idonea la situazione.
La scuola del futuro, una scuola più digitale è un’utopia. Perché io venga inserita nel gruppo Teams, dei pochi docenti che svolgono lezione in modalità mista, devo in primis supplicare il docente; e solo il docente pendolare capisce e aiuta, perché alla fine tra pendolari ci aiutiamo sempre.
Spero che qualcuno leggendo questo sfogo pensi a cosa significhi essere un pendolare in Sardegna e soprattutto quali sono i servizi che vengono offerti per studiare.
Lettera firmata
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