Un’Italia sbandata e disorientata da una politica scellerata
C’è un’Italia sbandata e disorientata, che non sa più cosa fare e pensare. Un’Italia che si fa il mazzo ogni santo giorno per tirare avanti e capire come sopravvivere alle scellerate politiche del Governo Conte. Un esecutivo che nonostante i pieni poteri ha catapultato il Paese dentro un vortice di una crisi economica, sociale e sanitaria devastante. Con in dote il duplice primato: maggior numero di morti da Covid (68.799) in Europa e più alto tasso di mortalità al mondo.
Sono dati preoccupanti, da Paese del terzo mondo, che prima o poi qualcuno dovrà spiegare. In primo luogo lo dovrà fare il Presidente del Consiglio e poi il ministro Speranza, un ectoplasma catapultato nel ruolo di responsabile della Sanità senza arte e né parte, tra l’altro nella bufera mediatica per il piano pandemico non aggiornato e per il contenuto del documento scomparso dal sito dell’Oms, dove si racconta di un’Italia impreparata nell’affrontare la pandemia di Covid-19.
In una nazione normale, alla luce di un fallimento di questa portata, un ministro con la M maiuscola si sarebbe già dimesso da tempo. In Italia, questo, però, è culturalmente e moralmente impensabile. Schiodare le persone dalle poltrone di potere nel nostro Paese infatti è come cercare di strappare un osso dalla bocca di un lupo affamato.
Come cittadini ci saremmo aspettati dal Governo un mea culpa, o almeno un’ammissione di qualche, anche piccola, responsabilità per non essere riusciti a contenere il numero dei morti e i molteplici disagi economici e sociali. Invece niente. Anzi, come da prassi consolidata, la colpa è stata attribuita ai soliti cittadini che non rispettato le misure di contenimento, come a Ferragosto come qualcuno ha cercato di far credere in tutte le sedi. Da qui il passo per la giusta punizione è cosa fatta: tutti a casa in solitudine e niente feste.
Questa è, purtroppo, la politica oggi in Italia, sia a Roma che a Cagliari, nei comuni grandi e piccoli. Dove sovente chi ha in mano la cosa pubblica non ha la preparazione adeguata per poter governare con un minimo di cognizione di causa. Ormai, ogni cosa, si amministra con l’uomo solo al comando e senza il sostegno e la guida dei partiti. Una deriva democratica ad ogni livello che purtroppo non lascia presagire niente di buono per il futuro di un’Italia sbandata e disorientata.