• 21 Novembre 2024
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La Destinazione di Pellegrinaggio di Borutta, tappa di “Noi Camminiamo in Sardegna”

Noi camminiamo in Sardegna Borutta
Il paese e San Pietro di Sorres riscoprono l’accoglienza dei pellegrini e la bellezza dei viandanti che a passo lento percorrono le vie del Meilogu.

BORUTTA | 5 ottobre 2024. La Destinazione di Pellegrinaggio di Borutta anche quest’anno è tappa fondamentale dell’evento Noi Camminiamo in Sardegna che vede in questo primo fine settimana di ottobre il coronare degli investimenti nel turismo lento, quello ampiamente promosso e raccontato dalla Regione Sardegna e Terre di Mezzo edizioni.

«A Borutta ho trovato una Sardegna sorprendente, con una spiritualità diffusa e trasversale, non legata alla sola Destinazione di Pellegrinaggio o al Monastero – racconta Monica Nanetti, giornalista e autrice per Terre di Mezzo – c’è qui nel Mejlogu una comunità locale che ama il suo territorio e ha la volontà di valorizzarlo senza snaturarlo, cosa non è comune”.

La Destinazione di Pellegrinaggio, che abbraccia l’intero Mejlogu, riscuote successo nel panorama dell’offerta regionale e nei social. I giornalisti, content creator e i tour operator, intervenuti nella tre giorni, e i camminatori che hanno sostato nel Monastero Benedettino, guidato da Padre Luigi Abate, raccontano la bellezza dei luoghi, il senso di comunità respirato lungo i percorsi, utili a scoprire quanto in questi anni è stato fatto per tutelare le tradizioni e fare rete tra amministrazioni, operatori, siti archeologici e naturalistici.

«Anche quest’anno abbiamo potuto ospitare nel nostro Monastero di San Pietro di Sorres il gruppo di camminatori e operatori che nella terza edizione di Noi Camminiamo in Sardegna hanno attraversato i sentieri dei cammini che giungono alla nostra magnifica Cattedrale. La nostra Foresteria ospita durante tutto l’anno camminatori e pellegrini che desiderano fare una sosta spirituale nella Monastero. Il turismo lento permette di godere di paesaggi meravigliosi», spiega l’Abate Padre Luigi. Grotta Ulari e i suoi famosi pipistrelli, le antiche fornaci, i pinnettos e la cattedrale i punti di interesse visitati nel territorio boruttese per poi camminare fino al Nuraghe Santu Antine e successivamente visitare l’antica tenuta di caccia dei Savoia in località Mariani. Arte culinaria, laboratorio del formaggio e visita alla Casa Museo di Borutta per conoscere i segreti di Sa Bertula.

Borutta Noi camminiamo in Sardegna

«Lavoriamo continuamente per un paese attrattivo e dinamico, che sappia stare al passo anche con le nuove tendenze turistiche, mantenendo sempre il focus su sostenibilità, ambiente e tradizioni, valori dai quali non vogliamo prescindere nella promozione del Mejlogu», sottolinea Arru.

Venerdì mattina giornalisti e content creator hanno percorso un tratto di strada con le scolaresche del territorio e i bambini della primaria hanno avuto modo di approfondire la storia dei Cammini di Sardegna. «Il nostro Istituto Comprensivo accoglie studenti e studentesse da otto paesi del Mejlogu – spiega la dirigente scolastica Federica Cappai –. Lavoriamo molto con i comuni perché crediamo che la scuola debba essere parte attiva del territorio. Portiamo avanti l’idea di una scuola diffusa nei vari paesi, utile per i bambini che con entusiasmo imparano a conoscere le loro tradizioni e il loro ambiente naturale e a tutelarlo».

Borutta camminiamo in Sardegna

I partecipanti a questa edizione di Noi Camminiamo in Sardegna sono riusciti ad immergersi nella cultura locale, passo dopo passo, grazie alla proficua collaborazione tra l’Amministrazione comunale guidata dal sindaco Silvano Arru e l’Abbazia di San Pietro di Sorres con l’Abate Padre Luigi.

Presente a Borutta per sostenere la manifestazione anche Rosanna Mazzia, presidente nazionale dell’Associazione Borghi Autentici d’Italia. «Iniziative come questa della Regione Sardegna incontrano il favore dell’Associazione perché hanno come obiettivo quello di valorizzare i nostri i nostri borghi, mettendone a sistema e in luce quelle che sono le caratteristiche, le peculiarità e l’autenticità. Apprezziamo questa tipologia di turismo lento, ecosostenibile che non comporta un rapporto d’invasione ma di conoscenza e rispetto della del territorio, lasciato apertamente come lo si trova se non migliorato attraverso la il riversamento di competenze o di culture diverse – prosegue la presidente Mazzia –. L’azione di Borghi Autentici d’Italia rivolta agli amministratori va nella direzione di creare delle comunità che siano consapevoli del loro territorio e quindi in grado di tutelarlo». 

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