La Parodontite ignorata dal 60% della popolazione
Svolto a Sassari un corso ECM sul progetto “Gengive sane per salvare il sorriso. Le linee guida della terapia delle parodontiti”.
SASSARI | 28 maggio 2024. “Diffondere la conoscenza della parodontite tra la popolazione”. È l’obiettivo del progetto nazionale della SIDP (Società Italiana di parodontologia) al quale ha aderito la commissione odontoiatri della provincia di Sassari con un ECM che si è svolto, sabato 25 maggio, nella sede dell’Ordine provinciale dei medici, in via Cavour. All’aggiornamento, coordinato dal responsabile scientifico Nicola Marco Sforza, hanno partecipato anche gli studenti del 5° e 6° anno di Medicina e le igieniste, oltre che gli odontoiatri.
La giornata è stata introdotta dal presidente della CAO provinciale, Carlo Azzena che, oltre a presentare il progetto nazionale, ha evidenziato come solo 1 paziente su 4 sia a conoscenza di questa grave patologia, in pratica il 60 per cento della popolazione. L’obiettivo è quindi quello di una maggiore conoscenza che porterebbe anche ad un risparmio delle spese del singolo e della sanità in generale.
Le relazioni sono state affidate a Girolamo Carlo Stellino e Nicola Alberto Valente (nella foto di copertina). Tra i temi affrontati: la diagnosi corretta dei pazienti con parodontite, le strategie di motivazione e di esecuzione della terapia non chirurgica, le terapie correttive chirurgiche per raggiungere il controllo degli indici paradontali e la terapia indispensabile per il mantenimento della stabilità dei risultati.
Stellino nel suo intervento ha ricordato che la terapia della parodontite richiede un controllo costante, perché è come il diabete: una malattia cronica a rischio di recidiva. I pazienti devono essere informati dei rischi che questa patologia comporta, che nello stadio più avanzato porta alla perdita dei denti e l’implantologia su gengive compromesse non può avere un buon esito.
Nicola Valente ha informato sulle linee guida introdotte per classificare la parodontite i cui criteri sono ispirati al sistema usato in oncologia, per stadi e gradi. Gli stadi (1-4) determinano la gravità e la complessità, mentre i gradi (a, b, c) indicano la progressione della malattia. Tra i fattori di rischio individuati dalle linee guida e che i clinici devono tenere in forte considerazione: il fumo e il diabete, ma anche l’obesità. Smettere di fumare non è un consiglio del medico odontoiatra al paziente, ma parte integrante della terapia.
I relatori hanno infine suggerito che «il tempo che si dedica alla comunicazione di una corretta igiene orale è da considerarsi parte integrante delle cure». Il corso si è concluso con la discussione e il test di verifica. La giornata valeva 4 crediti formativi.
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