Latitante di Alghero arrestato dai Carabinieri dopo un lungo inseguimento
Il 31enne Roberto Vacca ora si trova nella Casa Circondariale di Sassari, dove rimarrà per i prossimi sei anni. La cattura del giovane è avvenuta lo scorso sabato con la collaborazione della Capitaneria di Porto.
ALGHERO. Si è conclusa dopo circa un anno di latitanza la fuga di Roberto Vacca, 31enne pluripregiudicato di Alghero. I militari della Stazione Carabinieri della città catalana e del Nucleo Operativo e Radiomobile, dopo intense ricerche (nell’autunno 2021 Vacca era fuggito all’esecuzione di un provvedimento di fine pena del Tribunale di Sassari), lo hanno sorpreso sabato notte all’uscita di un noto locale notturno della Riviera del Corallo ed arrestato dopo un lungo inseguimento.
La cattura. È notte fonda, piena movida algherese, i militari individuano l’autovettura in uso a un presunto fiancheggiatore (la sua posizione è adesso al vaglio delle Autorità) e procedono ad un discreto monitoraggio dell’area. L’ipotesi è che il latitante abbia ceduto al desiderio di trascorrere una serata di svago. I Carabinieri di Alghero sono pronti, con la conferma dell’avvistamento dell’autovettura sospetta, il dispositivo prende forma in breve tempo. Autovetture in tinta civile (sono i veicoli speciali dell’Arma dedicati alle indagini più complesse) e quelle con i colori di Istituto si posizionano in punti strategici sulle adiacenti vie del lungomare Barcellona. La tensione è alta ma ancor di più l’attenzione ad ogni imprevisto.
La Centrale operativa fornisce puntuali aggiornamenti, gli operanti su strada “coprono” ogni possibile via di fuga. L’attesa dura poco più di un’ora. Roberto vacca è a piedi, passeggia sulla strada in direzione della spiaggia, cerca l’ombra delle palme e rimane in attesa del suo fiancheggiatore. È il momento di agire. I Carabinieri convergono sul lungomare, si precipitano in auto, a piedi, da ogni direzione. Nell’impossibilità di trovare strada da percorrere Vacca tenta una fuga disperata a piedi, di corsa, proprio verso il mare.
La lunga rincorsa si interrompe sul bagnasciuga, il latitante tenta l’impensabile: si tuffa in acqua e prosegue la fuga a nuoto. A quel punto i militari chiedono il supporto della Capitaneria di Porto di Alghero: il Comandante Tomai è in sala operativa ed indirizza i dipendenti equipaggi a bordo della motovedetta e del gommone (proprio il piccolo natante si renderà fondamentale). Lo specchio d’acqua antistante è sorvegliato, impossibile per qualsiasi imbarcazione avvicinarsi al pregiudicato in fuga.
I militari della Capitaneria di Porto, con alcuni colleghi dell’Arma saliti a bordo, individuano il fuggitivo in breve tempo, nascosto tra le acque nere del molo di sottoflutto: è stremato dalla nuotata ed in stato di ipotermia. Sinceratisi delle sue condizioni di salute presso il Pronto Soccorso dell’Ospedale di Alghero, l’arrestato è stato accompagnato nella Casa Circondariale di Sassari, dove proseguirà il soggiorno per i prossimi sei anni. Il giovane era stato condannato in via definitiva lo scorso anno per il tentato omicidio di un ambulante di origini senegalesi contro il quale aveva sparato ad una gamba il 28 giugno del 2014.
L’importante risultato raggiunto è stato frutto del meticoloso impegno investigativo della Stazione Carabinieri di Alghero, del Nucleo Operativo e Radiomobile, dell’importante supporto operativo della Stazione di Santa Maria la Palma, ed ha infine confermato, ancora una volta, l’efficienza della Capitaneria di Porto di Alghero che, attivatasi con eccezionale rapidità, ha fornito un contributo determinante per il tempestivo soccorso in mare del fuggitivo.
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