Lettera del Vescovo di Ozieri alla Comunità di Bono
Lettera del Vescovo di Ozieri alla Comunità di Bono: «Sono certo che troveremo spazi e tempi per chiarire e restare amici e collaboratori per il bene di ogni uomo e cittadino».
OZIERI. Una mano tesa alla comunità di Bono per superare con l’aiuto del Signore il difficile momento, le incomprensioni e le sterili polemiche. Questo il senso della lettera del vescovo di Ozieri Corrado Melis inviata ai fedeli del capoluogo del Goceano per riprendere quel dialogo interrotto dopo lo strappo tra la Diocesi e l’Amministrazione comunale. Frizione nata a causa delle restrizioni di due ordinanze, nelle quali il Comune vietava ogni tipo di celebrazione in presenza di fedeli, sulla base dell’aumento del numero dei contagi da Covid-19 nel territorio. Ordinanze poi annullate dal Prefetto di Sassari e dal Tribunale Amministrativo Regionale.
«Sento molto vicina la pesantezza del vostro cuore – esordisce il presule nel messaggio – in questo tempo così stonato in cui vi siete dovuti reinventare la vita quotidiana. Chiacchierando con amicizia col vostro parroco ho toccato con mano e sofferto anch’io per l’inasprirsi della paura del virus, per il sospetto reciproco e il pettegolezzo distruttivo che sguazzano sempre in tempi di incertezza».
«Ultimamente ho pure pianto con don Mario – continua il Vescovo – per le inaspettate e immeritate posizioni di incomprensione assunte dall’istituzione pubblica che vi rappresenta. Sono certo che troveremo spazi e tempi per chiarire e restare amici e collaboratori per il bene di ogni uomo e cittadino. Da parte nostra resta la più grande e attenta disponibilità al confronto tra amici».
Un’apertura al dialogo chiara e senza tentennamenti, tesa alla riconciliazione e alla ricerca di nuova serenità. È questa la strada che vuole percorrere il vescovo Corrado per superare qualsiasi incomprensione non solo con la comunità bonese, ma anche con l’Amministrazione comunale che la rappresenta.
«Ho tanto chiesto per voi e con voi allo Spirito Santo di indicare sentieri che non lascino neanche il minimo residuo di paura, rancore e divisione – confida mons. Melis –, ma che raccontino di quanto amore è capace il cuore di un uomo mosso da Dio. Vorrei consegnavi con semplicità l’invito a non perdere nemmeno una briciola di questo tempo così duro. La storia, con Dio, si fa mettendoci il cuore e questo è uno di quei momenti in cui Dio chiede di approfittare e metterci tutto il cuore».
Tra le righe della lettera traspare la chiara la volontà del Vescovo di Ozieri di porre fine al contrasto e di ritrovare nuove forme di convivenza civile e rispettosa. Il primo passo è stato fatto. La Chiesa con il suo Pastore è pronta dunque a ricominciare, a ricucire lo strappo, a rinsaldare quel forte legame con la comunità, mai venuto meno anche in questi difficili giorni.
«Vi vorrei proprio ora tutti con me qui a raccontarci – il desiderio del Vescovo – non tanto le fatiche delle restrizioni, il terrore dei contagi, le dicerie sui casi sospetti, le accuse di negligenza o le polemiche sulle ordinanze del vicesindaco. Vi vorrei qui perché ognuno possa raccontare i tanti veri miracoli che accadono quando dalle ceneri della paura, del sospetto e della discordia possano spuntare germogli di umanità e di speranza».
«Vi dico tutto questo “con cuore di padre” – prosegue mons. Melis –. Papa Francesco, proprio quest’anno ci ha suggerito di tenere bene sott’occhio san Giuseppe che ha affrontato difficoltà e paure con cuore di padre. Mi viene in mente, perciò, di proporvi di vivere anche voi “con cuore di padre” questo tempo inedito ma sempre benedetto. Tutti abbiamo un cuore di padre».
Da queste parole l’invito a «inseguire con cuore di padre tutte quelle affascinanti stelle comete che puntellano la costellazione delle nostre relazioni. Una di queste è certamente la comunità parrocchiale e le tante proposte offerte per crescere come uomini e donne di fede, speranza e amore in questo mondo in cui vincono dubbio, disperazione e prepotenza. Personalmente e insieme sperimentate la presenza di Dio nella vita, scegliendolo di più come interlocutore dell’esistenza».
Nel suo lungo messaggio il Vescovo di Ozieri esorta, inoltre, tutti a ricercare l’autenticità dei fatti, lasciando perdere quei mezzi di comunicazione utilizzati a sproposito e «dietro una comoda tastiera» che «miete tante vittime e mai racconta tutta la verità».
«Non è tempo di andare alla ricerca di verità “per sentito dire”, ma è più che mai necessario mettere in moto il cuore di padre che abbiamo nel profondo. Lasciamo ai social la funzione sociale di raccontare e raccordare il mondo e le grandi distanze. Noi teniamoci per mano e con cuore di padri godiamo della verità, della fede e della felicità che si possono raggiungere nel raggio di un metro. E scavando nel cuore con mani di padre incallite dalla vita, a molto meno di un metro, troviamo Dio», conclude il Vescovo Corrado.
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