“Literas e cantones”, venerdì a Monti la presentazione del libro di Agostino Isoni
L’appuntamento, promosso dall’associazione culturale Sos Misureris, si terrà il 23 luglio alle ore 19 nell’incantevole scenario dell’anfiteatro comunale.
Monti ricorda Austinu Grece, al secolo Agostino Isoni, “omine nadu cantende in poesia”. Lo fa in occasione della presentazione del libro di poesie in rima “Literas e cantones” a cura del figlio Giuseppe, venerdì 23 luglio alle 19, nell’incantevole scenario dell’anfiteatro comunale. L’evento è promosso dall’associazione culturale Sos Misureris, in collaborazione con il Comune di Monti, col patrocinio della Fondazione Sardegna e l’Assessorato alla Pubblica Istruzione della Regione Autonoma della Sardegna.
Un’occasione propizia per far emergere la figura di questo poeta che meriterebbe ben altra attenzione dal mondo culturale e montino. Alla presentazione del libro interveranno: Mario Fiori, presidente dell’associazione Sos Misureris; il sindaco di Monti Emanuele Mutzu; l’ex parlamentare Gian Piero Scanu; Giuseppe Isoni, figlio del poeta che presenterà il libro; Vanna Sanciu, poetessa che declamerà qualche lirica. La serata inoltre sarà allietata dalla musica degli allievi della scuola di organetto dell’associazione culturale Sos Misureris.
Vita. Agostino Isoni, meglio conosciuto come Austino Grece, nei paesi è difficile non avere il sovranome, nasce a Monti il 20 marzo 1903, da Nicolò e Antonia Nieddu. Terzogenito di sette figli, a undici anni, nell’arco di sei mesi, rimane orfano di entrambi i genitori e deve lasciare la scuola, che magari avrebbe voluto frequentare, per cercare lavoro. Terminato il servizio militare si sposa, ma nel dicembre del 1930 resta vedovo, con un bambino di 15 mesi. Trascorsi alcuni anni convola a seconde nozze e diventerà padre di altri sei figli. Trova lavoro alle dipendenze delle Ferrovie dello Stato tra Monti, Oschiri e Berchidda.
Gli anni passano veloci, e dopo una vita di lavoro, una volta raggiunta l’età della pensione, si stabilisce a Olbia. Non trascura l’hobby della caccia, la cura del vigneto e delle arnie. Anche per questo, quando può, ama trascorrere lunghi periodi nella quiete della sua campagna in località “Su Frassu”, nel Comune di Monti. Ed è lì che compone alcune delle sue liriche più belle, firmandole col pseudonimo Tinu Frassu.
Ma zio Agostinio non si isola, segue con interesse le vicende della politica e della cronaca, in particolare quelle della città in cui vive, Olbia e, partecipa attivamente alle iniziative del comitato di quartiere Sacra Famiglia che contribuisce a fondare. Muore nel settembre 1987, non prima di aver composto un sonetto, che oggi troviamo inciso sulla tomba, nel cimitero di Monti.
Pro sa die chi mi toccada (due quartine e due terzine)
Andha carena umana a reposare.
A ue su destinu ti hat giamadu:
in su prammu ‘e terrinu signaladu,
deves purpas e ossos consumare.
Andha a ue sos contos deves dare,
de cantu in vida tua has operadu.
Inue dogni contu ‘enit saldadu,
a dognunu cunfor’a s’opera.
Invidia, superbia e avarizia,
lupa famida ‘e sa vida terrena
nont’ammentas però chi deves ruere.
Daghi ti giamat s’eterna giustizia
torras, lassendhe ogni mundana iscena.
A unu punzu de frittu piùere.
Attività. “Literas e camntones” è composto da: Litersa da-i Soldadare; Cantones de luttu e de dolore; Cantones de allegria: Su Brindis; Cantones pro riere e acantonare; Cantones de satira politica; Bandidos e delincuentzia; Cantones connotas e già Pubblicadas; Literadura, Patria e Limba; Cantones de augurios; Nostalgia e ammentos; Pensamentos e Pregadorias.
Zio Agostino nella sua lunga attività poetica ha anche collaborato con diverse riviste di lingua e letteratura sarda, “Sa Berritta” e, in particolare con S’Ischiglia, ha partecipato a vari concorsi di poesia ottenendo significativi riconoscimenti. Con l’auspicio, che il più eloquente sia quello che gli tributerà la terra che gli ha dato i natali, dove ora riposa, a imperituro ricordo.
Giuseppe Mattioli