Luras, al via venerdì la 3^ edizione di “Etnosfera: festival di popoli e musiche”
Si inizia con l’incontro alle 17:30 dal titolo “Lingua Madre Social”. In piazza Tortu interverranno Ivo Murgia, Emiliano Mulas e Marina Meloni Mameda.
LURAS | 27 giugno 2024. Tutto pronto ad Aggius per la terza, attesa edizione di “Etnosfera: festival di popoli e musiche” che da domani, venerdì 28 giugno fino a domenica 30, andrà in scena nelle vie, nelle piazze e nei parchi del borgo di pietra di Aggius, in Gallura. Una tre giorni completamente gratuita e open air, nata da un’idea della Pro Loco di Aggius e organizzata con il sostegno del Comune, della Fondazione di Sardegna e il contributo di Talk About Records, che fa delle lingue minoritarie e delle sue contaminazioni la sua traccia più autentica.
Marco Lutzu, etnomusicologo e docente all’università di Cagliari, direttore artistico del festival assieme a Diego Pani, spinge ancora una volta sulla formula del borgo come laboratorio culturale. «In questa terza edizione consolidiamo la cifra stilistica sperimentata negli anni scorsi – spiega – uno spazio in cui la musica dialoga con la poesia, la letteratura e il cinema per dar vita a una tre giorni in cui artisti di varia estrazione e provenienza ci ricordano quante strade diverse si possono percorrere per esprimere la propria creatività nel mondo contemporaneo».
Concerti e momenti di dialogo, confronti e progetti creativi si potranno gustare complice la squisita ospitalità del borgo che, durante tutto il periodo del festival, terrà aperte le sue strutture accogliendo i visitatori con un’offerta enogastronomica d’eccellenza e dove, non di rado, può capitare di incontrare i vari protagonisti del festival. Come il musicista Mark Harris, storico collaboratore di Fabrizio De André, a cui domenica sera è affidata la suggestiva chiusura della rassegna con un concerto per piano solo, anteprima assoluta di quello che sarebbe stato il brano d’apertura dell’ultimo album firmato da Faber. «Il mio primissimo incontro con la musica sarda – ha ricordato Harris – è stato proprio con quella gallurese, ascoltando una canzone dei Beatles intitolata ‘Rain’. Era il 1966 e io vivevo ancora negli States! Sono straconvinto da decenni che i Beatles per quei cori a cappella abbiano preso ispirazione, senza plagio, dal Coro del Galletto di Gallura di Aggius. Partecipare quest’anno all’Etnosfera, per me, ha di più un significativo speciale».
Il programma
• Il festival, che sperimenta dunque un mix originale di linguaggi, vedrà protagonisti nella prima giornata di venerdì 28 giugno in piazza Tortu (ore 17.45) Ivo Murgia, autore, scrittore, conduttore televisivo e radiofonico, protagonista dell’incontro dal titolo Lingua Madre Social. Assieme a lui due appassionati di minoranze linguistiche capaci di promuovere con successo la lingua sarda sui social, ovvero Emiliano Mulas, volto e ideatore della pagina @docmulas e Marina Meloni Mameda, influencer gallurese che conta migliaia di followers. A seguire, Cercala se puoi (ore 18.30) dialogo sull’arte dello scrivere canzoni condotto da Marco Lutzu con la cantautrice Chiara Effe, vincitrice del premio Fabrizio de André 2018, considerata una delle penne più interessanti della nuova canzone d’autore. Alle 19, la stessa Chiara Effe sarà protagonista del primo concerto del festival.
• Sabato 29 giugno, la mattinata inizia nella frescura della Fonte Cagadda con Di Suoni e Sapori (ore 11), dialogo tra Marco Lutzu e Arrogalla, artista sonoro che integra i linguaggi dell’elettronica con sonorità popolari sarde, tropicali e mediterranee. Si prosegue con Il poeta degli stazzi (ore 11.30) un confronto tra Lutzu e Andrea Muzzeddu, esperto studioso della produzione poetica in lingua gallurese. La mattinata si conclude con una performance dal titolo Di Versi e Suoni (ore 12), lettura di una selezione delle poesie e racconti tratte dal Premio Aggju di conti gadduresi e cossi a cura della Filodrammatica gallurese, sonorizzate dallo stesso Arrogalla.
Nel pomeriggio, riflettori accesi sul Parco Capitza con Poetas a Tenore (ore 18), incontro sul rapporto tra letteratura in lingua sarda e canto a tenore a cura dello studioso Bustianu Pilosu che introduce il quartetto dei bittesi Tenore Vitzichesu. All’ora dell’aperitivo, l’appuntamento è con Barbagia Oscura, (ore 19) concerto degli Ilienses, formazione dark folk che si ispira alle sonorità della ricca tradizione musicale della Sardegna centrale. La notte di Aggius si accende con tre set all’insegna del ritmo trascinante e delle sonorità world (ore 21): l’apertura è affidata a Pierpaolo Vacca ft Dj Cris, con l’organetto del musicista ovoddese appassionato di world music a dialogare con l’elettronica del dj nuorese; a seguire il set di Arrogalla che presenta il suo ultimo album dal titolo Suite, e per finire Pellegrino, dj partenopeo che mixa atmosfere funk, disco, italo, vibrazioni napoletane e jazz.
• Domenica 30 giugno, le porte della Chiesa di Santa Vittoria si spalancano per lasciare spazio alle note di Alone (ore 12), concerto per violoncello solo, elettronica e voce del musicista Gianluca Pischedda. Un viaggio musicale in cui l’esperienza del professore d’orchestra cagliaritano confluisce in composizioni dominate dai temi della memoria e degli affetti, dando vita a una esperienza in cui l’ascoltatore si nutre della potenza evocativa del suono del violoncello. Nel pomeriggio, negli spazi del Museo etnografico Meoc, l’incontro dal titolo Dietro le quinte (ore 17) incentrato sulla presenza delle donne nel canto a quattro della tradizione sarda. I due direttori artistici del festival dialogano con la raffinata cantante aggese Dolores Biosa, e quattro giovani e appassionate interpreti del canto a quattro, ovvero Irene Coni, Alessandra Manca, Giulia Pisu e Margherita Riva.
Sempre al Meoc, alle 18, spazio anche alle musiche da cinema con Faber, Sardegna, un incontro con Gianfranco Cabiddu, autore nel 2015 del documentario Faber in Sardegna & L’ultimo concerto di Fabrizio De André, e Mark Harris, tastierista, arrangiatore e compositore statunitense di fama internazionale, storico collaboratore a partire dagli anni ‘70 di De André. E proprio a Mark Harris è affidata la suggestiva chiusura della rassegna: in Piazza del Rosario (ore 21.30) il suo concerto per piano solo, ispirato dalle immagini del film di Cabiddu proiettate sulle pareti in granito della chiesa, darà vita a una notte fantastica di musica ed emozioni.
Le altre notizie su Logudorolive.it