Marino di Alghero, Tedde (FI): «Blocchiamo la “Caporetto” della struttura ospedaliera»
ALGHERO. «Ieri, su 16 interventi programmati su fratturati, ne è stato eseguito uno solo per carenza di anestesisti. Interrompiamo questa china pericolosa». Così il Consigliere regionale di Forza Italiana Marco Tedde denuncia il “mercoledì nero” della chirurgia ortopedica dell’ospedale civile, «bloccata dalla indisponibilità delle sale operatorie e di anestesisti e dalla asfittica dotazione di due piccole sale operatorie per ben 6 specialità chirurgiche».
«Una situazione insostenibile – commenta il Consigliere – che ha preso l’avvio nel 2017 ed è peggiorata all’inizio di marzo, allorché sono state chiuse le sale operatorie del Marino e l’attività chirurgica è stata spostata al Civile con un via vai biblico di ortopedici e pazienti e l’impossibilità di intervenire su patologie che necessitano di chirurgia protesica, chirurgia di mano e piede, artroscopia del ginocchio e della spalla. Queste difficoltà hanno ampliato a dismisura le liste di attesa e consentono di affrontare solo la patologia da trauma con interventi su fratturati eseguiti anche a distanza di venti giorni dall’evento acuto, con insopportabili sofferenze per i poveri pazienti».
«È vero – continua Tedde – che questi problemi hanno avuto origine nel 2017. Ma debbono essere affrontati e risolti oggi. O con la retrocessione del Marino all’ASL, in quanto onestà intellettuale impone di riconoscere che il trasferimento all’AOU non ha funzionato. O con l’attuazione della legge di riforma e la firma del protocollo di intesa fra il Presidente della Regione e il Rettore dell’Università di Sassari e delle convenzioni attuative per disciplinare i termini del passaggio, compresa la previsione di risorse dell’ordine di qualche decina di milioni di euro, anche al fine del mantenimento dei requisiti degli standard necessari al mantenimento del DEA di primo livello in capo al Presidio ospedaliero civile di Alghero».
Nell’immediato, secondo Tedde, occorre però prendere in locazione almeno due moduli chirurgici scarrabili per consentire l’attività chirurgica presso il Marino e non sovraccaricare il Civile già in affanno. «Ora qualche funzionario delle aziende ospedaliere interverrà per conto terzi per preannunciare l’apertura delle sale operatorie del Marino fra qualche mese. Ma ancora una volta segnalo che occorre intervenire con grande urgenza, prima che sia troppo tardi», conclude l’ex sindaco di Alghero.
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