Ozieri. Messa in sicurezza piazza Garibaldi, il Pd torna all’attacco chiedendo alla Giunta di rivedere il progetto
I lavori – secondo il circolo Sassoli – provocheranno «un vero e proprio stravolgimento degli assetti e della stessa destinazione d’uso della piazza».
OZIERI. I lavori di ristrutturazione della piazza Garibaldi di Ozieri dovrebbero iniziare a breve, dopo l’aggiudicazione avvenuta nei giorni scorsi, ma il circolo locale del Partito Democratico nutre ancora forti perplessità e chiede alla Giunta Peralta di fermare l’opera per rivedere un progetto che – a detta del Pd – ha tante “falle” sia procedurali sia progettuali. In una nota i dem stilano un lungo elenco di queste falle, a cominciare da quelle procedurali: una su tutte il fatto che «le norme prescrivono che prima si debbano ottenere le autorizzazioni e solo dopo si faccia la gara d’appalto, che è riservata alle imprese con iscrizione OG2 (beni tutelati). Invece, a gennaio furono aggiudicati e contrattualizzati i lavori ad impresa abilitata per lavori civili OG1 (con un importo di contratto di circa 210mila euro ed un ribasso di circa 56mila euro), ma solo a maggio è stata ottenuta la prescritta autorizzazione del Ministero dei Beni Culturali e quella della Tutela del Paesaggio; autorizzazione, peraltro, rilasciata dalla Soprintendenza Speciale di Roma, che aveva avocato a sé la pratica destinata alla Soprintendenza di Sassari competente per territorio».
Dal punto di vista progettuale, e delle relative scelte politiche, il Pd punta il dito su un piano di ristrutturazione definito da progetto di “messa in sicurezza” ma che in realtà provocherà un vero e proprio stravolgimento degli assetti e della stessa destinazione d’uso della piazza Garibaldi. Piazza che è una delle porte di ingresso della città e che per questo motivo «è sottoposta a ben due vincoli di tutela, i quali prescrivono interventi ispirati a materiali e soluzioni di pregio».
«La “messa in sicurezza” riguarderebbe la sola eliminazione delle buche e delle sconnessioni del lastricato carrabile che circonda la piazza – si legge nella nota del circolo David Sassoli –, problema che può essere risolto sia con un intervento di rinnovo complessivo della pavimentazione in materiali lapidei (per il quale però non sono attualmente disponibili le somme necessarie), che con semplici “interventi tampone” (cioè con la sostituzione di tutte le lastre rotte, per i quali bastano delle somme molto contenute)».
Si potrebbe quindi aspettare di reperire una maggiore quantità di fondi per eseguire i lavori a regola d’arte e nel frattempo “tamponare” i danni più rilevanti utilizzando una somma ben più bassa degli oltre 250 mila euro invece destinati al progetto attualmente in essere. LAmministrazione non è interessata a una messa in sicurezza, dice il Pd, ma vuole riportare urgentemente in piazza il terminal dei bus: una scelta che il Pd non condivide e che contesta sia alla base sia perché essa comporta, come accennato, uno stravolgimento della attuale conformazione della piazza.
Nella nota del Pd sono elencati vari punti dolenti: «la riduzione di 4 metri della larghezza dello spazio pedonale al centro della piazza (con il taglio degli alberi e la trasformazione di questo spazio in un marciapiede in calcestruzzo); la distribuzione dei parcheggi dei bus lungo tutto il fronte dei portici e tutto il fronte opposto, con i mezzi disposti in fila indiana (in pratica, i portici risulteranno “murati” da 5 pullman, e il lato opposto della piazza da altri 4); inoltre è previsto un ulteriore parcheggio anche a ridosso dell’aiuola presso la stazione di ricarica delle bici elettriche (che in tal modo nasconderebbe il centro storico a chi transita in via Vittorio Veneto, presentando la piazza esclusivamente come un parcheggio di pullman e bus), accorciando il marciapiede centrale di circa 8 metri rispetto ad ora; per compensare la perdita dei parcheggi delle auto, si prevede l’eliminazione degli ippocastani ubicati di fronte alle Poste, con relativa eliminazione di una consistente parte della piazza del monumento (la strada avanzerebbe di circa 6 metri all’interno); per consentire il raggio di curvatura per la manovra dei bus, saranno eliminati anche gli ippocastani e una fascia della piazza del monumento (nel tratto di fronte al negozio di Manunta), arretrando lo spazio pedonale di circa 2 metri; la realizzazione della pavimentazione in asfalto delle vie carrabili e del piazzale di manovra».
Un cambiamento radicale dunque deciso senza consultare la cittadinanza e che avrebbe potuto essere – secondo il Circolo Sassoli – preceduto da un periodo di sperimentazione della sosta dei bus (per verificarne la funzionalità e l’utilità, anche perché sono già previsti lavori in Project financing nel terminal di via De Gasperi, a poche decine di metri dalla piazza). Il Pd chiede quindi di fermare l’iter e di riflettere ulteriormente, e nel frattempo di effettuare gli interventi urgenti di riparazione.
A.C.
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