Monti, al Vinitaly brillano anche i vini della Cantina del Vermentino e della Cantina Tani
Ancora prestigiosi riconoscimenti per le due aziende montine.
MONTI | 22 aprile 2024. Calato il sipario sulla 56^ edizione del Vinitaly, vetrina enologica mondiale, restano accesi i riflettori sulla vitivinicoltura di Monti, che si conferma tra le eccellenze. Infatti, fra le 124 aziende sarde presenti a Verona, sono state pluripremiate la Cantina del Vermentino e la Cantina Tani. La prima ha ottenuto riconoscimenti per sei vini: S’Abè (Fiano), Isola dei Nuraghi Igt, che ha ottenuto 92 punti su 100; Arakena, Vermentino di Gallura Docg Superiore, 92/100; Kumbè (Malvasia), Isola dei Nuraghi Igt, 91/100; Funtanaliras, Vermentino di Gallura Docg, 91/100; Aghiloja, Vermentino di Gallura Docg Superiore, 90/100; Cobel (Traminer), Isola dei Nuraghi Igt, 90/100. La Cantina Tani, invece, per tre vini: il Vilù (Cannonau di Sardegna Rosè Doc) 91/100; il Vermentino di Gallura Docg Passito Tani, Isola dei Nuraghi, Igt, 91/100; Donosu, Cannonau di Sardegna Doc, 90/100.
Entrambe sono state già protagoniste della kermesse: nel 2015 quella del Vermentino trionfò con il “Balari”, Vermentino di Gallura Docg, miglior vino frizzante d’Italia; la Tani nel 2019 con il “Serranu”, Isola dei Nuraghi, Igt, miglior rosso d’Italia.
I rinnovati successi valorizzano le due facce della stessa medaglia: quello sociale, con la storica cantina del Vermentino e quello ruspante dell’imprenditoria locale.
La Cantina del Vermentino si muove fra tradizione con i rinomati Vermentino di Gallura Arakena, Funtanaliras e Aghiloja, e innovazione con il Fiano, il Traminer e la Malvasia. «Questi ultimi frutto di una sperimentazione ultra decennale, voluta dal Consiglio di amministrazione e seguita dall’enologo Alberto Raccanelli. Vini imbottigliati e presentati – commenta con orgoglio il presidente Mauro Murrighile – in occasione del Vinitaly, con la speranza di ottenere riconoscimenti. Scommessa vinta. Siamo l’unica Cantina in Sardegna ad avere impiantato sul proprio territorio il Fiano (proveniente dalla Campania) e il Traminer (Nord Italia) decidendo di produrli in purezza con un numero limitato di bottiglie numerate, che hanno incuriosito buyer e i tantissimi visitatori del nostro stand. Mi complimento con tutti per l’ottimo risultato».
Roberta Tani, dell’omonima cantina che continua a mietere successi, commenta più che entusiasta il rinnovato apprezzamento conseguito e del riscontro positivo dei visitatori: «Siamo contenti e onorati dei risultati ottenuti con i nostri vini che riflettono l’identità dei luoghi in cui nascono e ne rispettano l’ambiente. Vini che negli anni si confermano per qualità e profonda analogia fra vino e terroir. Costante la nostra voglia di realizzare un prodotto che spicca per la vocazione e i profili aromatici territoriali. I vigneti coltivati con cura e attenzione per far crescere le migliori materie e ottenere risultati di qualità. Ecco il successo dei nostri vini.”
Una tappa prestigiosa per entrambe le Cantine, con l’auspicio che possano raggiungere traguardi sempre più significativi.
Giuseppe Mattioli
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