Monti, celebrata la ricorrenza del IV Novembre in un clima di preoccupazione per la pace
Il sindaco Mutzu: «Questo panorama internazionale rischia di portarci indietro nel tempo, verso un passato che pensavano ormai superato».
MONTI. In un contesto internazionale gravido di guerre (Ucraina e Medio Oriente), disperazione, distruzione, morti, lutti, crisi economica, dove a soccombere sono sempre gli ultimi e i bambini, la festa del IV Novembre quest’anno ha assunto una risonanza particolare. La ricorrenza, dedicata al ricordo dei Caduti di tutte le guerre, alla celebrazione della vittoria dell’Italia nella Prima guerra mondiale e alla festa delle Forze Armate e dell’Unità d’Italia, è stata osservata a Monti con una mistura di apprensione e profonda emotività, riflettendo la crescente preoccupazione per la possibilità di perdere la pace a livello globale. I tragici avvenimenti di questi tempi infatti non devono essere ignorati, vissuti con indifferenza o peggio con assuefazione, perché tutti siamo chiamati a dare il nostro contributo affinché tacciano le armi e si ristabilisca la pace. «La guerra – ha detto Papa Francesco – è una sconfitta per tutti».
Nel centro del Monte Acuto ad organizzare il “patriottico appuntamento” è stata l’Amministrazione comunale. La delegazione, capeggiata dal sindaco Emanuele Mutzu, dalla vice sindaco Alessandra Lutzu e dal presidente del Consiglio comunale Massimiliano Deledda, insieme agli assessori Balzanti, Casu e Tuveri, si è messa in marcia dal municipio. In prima fila sventolavano il labaro cittadino e le bandiere patriottiche, accompagnati dal comandante della locale Stazione dei Carabinieri, il Luogotenente Andrea Senes, e due rappresentanti della Polizia Locale. Giunto alla chiesa di San Gavino Martire, il gruppo ha partecipato alla Messa officiata da don Pierluigi Sini e impreziosita dalle note della tromba del maestro Alessandro Pani. Il parroco nel corso della funzione ha esclamato: «Signore che ci hai nutriti con dolcezza di quest’unico pane, che ci conforta nelle prove di vita, concedi all’umanità, sconvolta dalla guerra, di recuperare il bene della pace, per vivere secondo la tua legge nelle giustizia e nelle fraternità».
Al termine della celebrazione si è formato un corteo che ha raggiunto il Monumento ai caduti, dove sono stati vissuti momenti di commozione. Il suono del mitico brano “Il Piave” ha dato il via alla cerimonia, il successivo “Silenzio” ha anticipato la deposizione della corona di fiori da parte del Sindaco e del vice ai piedi della stele ove sono incisi su lastre di marmo i nomi dei giovani montini caduti sui campi di battaglia. Le note dell’inno di Mameli “Fratelli d’Italia” hanno anticipato il discorso commemorativo del Sindaco, i cui significativi passaggi hanno messo in evidenza le ragioni che inducono a celebrare il 4 Novembre, dando ad esso una proiezione attualissima. «Questo panorama internazionale rischia di portarci indietro nel tempo – ha detto il primo cittadino di Monti –, verso un passato che pensavano ormai superato. Ci invita a riscoprire il valore della pace, come sancito dalla nostra Costituzione: ripudiare la guerra che rischia di provocare ingiustizie, distorsioni, disuguaglianze, le quali sono generatrici, a loro volta di conflittualità tra popoli, nazioni e comunità». Sulla libertà ha proseguito: «Dobbiamo difenderla ogni giorno, perché senza libertà non c’è civiltà, né progresso». Il Sindaco ha poi ringraziato le Forze Armate per il loro servizio alla Patria, l’impegno nel mantenere la sicurezza, per tutto ciò che fanno ogni giorno in nome della legalità e della libertà».
Infine, ha preso la parola l’assessore alla Publica Istruzione e Cultura, Debora Tuveri, la quale ha ricordato l’impegno dell’Amministrazione comunale verso gli studenti meritevoli che, come consuetudine, in questa circostanza vengono loro consegna le borse di studio. 3^ Media: Martina D’Amato, Rossana Pudda, Angelica Cossu. 5^ Superiore: Maria Sanna, Chiara Laconi. Laurea triennale: Martina Satta, Michele Antonio Casu. Laurea magistrale: Kato Nanako, Tania Mureddu, Gabriele Barria.
Giuseppe Mattioli
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