Monti, la chiesa di San Paolo entra a far parte del cammino “La via dei Santuari”
Il sindaco Mutzu: «Questo progetto consentirà di generare un’offerta turistica attrattiva durante tutto il periodo dell’anno, attivando un sistema che coinvolgerà inevitabilmente le attività ricettive, la ristorazione e i prodotti enogastronomici locali».
MONTI. «Con grande soddisfazione, dopo un anno di incontri con lo staff tecnico dell’assessorato al Turismo Ras Sardegna, il santuario dedicato a San Paolo primo eremita entra a far parte del cammino “La via dei Santuari”». È quanto afferma il delegato alle associazioni del Comune di Monti, Gavino Sanna, incaricato dal sindaco a seguire l’iter e sottoscrivere l’intesa di protocollo.
«Questo progetto della Regione ha importanti presupposti – evidenzia Sanna –, perché mette in rete i Comuni (24), investendo sulla valorizzazione di beni culturali e monumentali eccezionali come i Novenari sardi che diventano meta di viandanti e gruppi di pellegrini».
Il progetto, proposto dall’associazione Camminantes e fatto proprio dall’Assessorato al Turismo della Ras Sardegna, nasce con l’obiettivo della riscoperta e della riattivazione dei percorsi di pellegrinaggio verso gli antichi Novenari della Sardegna.
«Lo scorso 2 marzo, con la firma del protocollo d’intesa proposto dall’assessorato regionale al Turismo, si è concluso l’iter per il riconoscimento e l’iscrizione del cammino “La via dei Santuari” nel registro dei Cammini», spiega il sindaco Emanuele Mutzu, che ha seguito passo passo il percorso procedurale.
«Il Comune di Monti – continua – entra a far parte del cammino con il santuario di San Paolo Eremita, un luogo di forte spiritualità, ma nel contempo di grande interesse storico culturale e naturalistico. Entriamo a far parte di questo circuito con altri 23 comuni per far riscoprire insieme i percorsi di pellegrinaggio verso gli antichi santuari. Questo progetto ha importanti presupposti – prosegue il Sindaco –, perché il cammino consentirà di generare un’offerta turistica attrattiva durante tutto il periodo dell’anno, attivando un sistema che coinvolgerà inevitabilmente le attività ricettive, la ristorazione e i prodotti enogastronomici locali».
«Il turismo religioso – conclude il primo cittadino di Monti –, è intriso di grandi potenzialità in quanto si presta ad essere collegato alle vie del gusto, ai percorsi di interesse storico, culturale e naturalistico, tutte esperienze che puntano a far conoscere il nostro territorio e le nostre tradizioni sia ai fedeli ma anche ai turisti non credenti, durante tutto l’anno e quindi anche nei periodi di bassa stagione».
Giuseppe Mattioli
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