Monti dice no alle scorie nucleari in Sardegna
Monti dice no alle scorie nucleari in Sardegna. Il Consiglio comunale ha infatti votato all’unanimità un ordine del giorno con il quale si mobilita assieme a tutti i comuni dell’Isola per rifiutare categoricamente lo stoccaggio di scorie nucleari in Sardegna.
Ad illustrare la proposta è stato lo stesso primo cittadino Emanuele Mutzu che, partendo dalla decisione assunta già nel 2015 dall’assemblea dei sindaci sardi, convocata dall’Anci, e alla successiva e conseguente decisione assunta dallo stesso consiglio comunale, ha ribadito che già il «territorio regionale sardo, rispetto alle altre regioni italiane, è già oltremodo gravato da altre forme di servitù statale, in primo luogo quella delle basi militari».
Oltre i problemi di sicurezza di carattere regionale, nello specifico, il territorio montino va salvaguardato – si dice – per la sua imprescindibile vocazione vitivinicola, turistico-ambientalista che sarebbe compromessa con l’individuazione di un sito nell’Isola. Con queste premesse la proposta non poteva essere che una sola, chiara ed incisiva: «Dichiarare denuclearizzato il proprio territorio e di imporvi l’assoluto divieto allo stoccaggio e al transito di scorie nucleari».
Il deliberato prosegue «nell’affermare la totale contrarietà all’individuazione di qualsiasi territorio all’interno della Sardegna come sede di deposito nazionale per i rifiuti radioattivo e Piano Tecnologico». Infine, la civica assemblea, dà mandato al sindaco per «chiedere al Presidente della Giunta e al Consiglio Regionale una forte presa di posizione contro qualsiasi tentativo di stoccaggio di scorie e l’istallazione del Deposito Nazionale».
Giuseppe Mattioli