Monti, rinnovata la devozione a San Paolo eremita
Alla celebrazione eucaristica, presieduta dal Vescovo di Ozieri mons. Corrado Melis, presenti tanti fedeli e diverse autorità civili e militari del territorio.
MONTI | 19 agosto 2024. Rinnovata con fervore religioso lo scorso venerdì la devozione per San Paolo primo eremita, il cui culto di professa nel secolare santuario del territorio di Monti. La Messa della 676esima ricorrenza, abbinata alla “Festa delle Bandiere” promossa da Comune e Pro Loco, è stata presieduta dal vescovo di Ozieri mons. Corrado Melis, coadiuvato dai seminaristi, e concelebrata dal parroco di Monti don Pierluigi Sini e di Oschiri don Luca Saba. Per le avverse condizioni climatiche – è piovuto per tutto il pomeriggio – la celebrazione ha avuto luogo all’interno del santuario e non sul sagrato come negli ultimi anni.
In una chiesa gremita di fedeli, accorsi anche dai centri del circondario, erano presenti il vice presidente della Regione, Giuseppe Meloni, il consigliere regionale Cristina Usai, il senatore Giovanni Satta, il sindaco di Monti Emanuele Mutzu, i primi cittadini o rappresentati dei comuni di Alà dei Sardi, Arzachena, Berchidda, Buddusò, Luogosanto, Luras, Padru e Telti. E ancora, le Forze dell’ordine con il comandante della Stazione Carabinieri di Monti, il luogotenente Andrea Senes, l’appuntato Davide Contu e in rappresentanza della Compagnia della Guardia di Finanza di Olbia il Luogotenente Costatino Pittui.
All’omelia, mons. Melis, traendo spunto dalla vita dell’eremita scritta da San Girolamo, ha sottolineato il contrasto «fra la vita solitaria, ascetica, solitaria, fatta di preghiera, mortificazioni e rinunce, di San Paolo eremita» con quella attuale in cui «si è affacciata l’intelligenza artificiale, imperversano le guerre e intere masse si spostano a costo delle vita per trovare rifugio e libertà». E poi «la giustizia che non ha più il volto nitido, il menefreghismo, l’indifferenza, l’idolatria dei telefonini, il diktat della moda e dei media, e la manipolazione di menti e anime». Problematiche che – ha sottolineato il Vescovo – meriterebbero una riflessione.
Il parroco don Pierluigi Sini ha infine ringraziato mons. Melis, i Sacerdoti, i Seminaristi, gli Amministratori, le Forze dell’ordine, la Polizia locale, i Barracelli, la Pro Loco, che ha organizzato il rinfresco, la confraternita di Monti per aver solennizzato la Messa, i devoti di San Paolo per le bandiere votive, la famiglia Meloni che collabora alla gestione del Santuario, i fedeli che, sfidando l’inclemenza del tempo, hanno voluto onorare anche quest’anno “Santu Paulu ‘e Monte”.
Giuseppe Mattioli
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