Monti, trionfi internazionali per i vini della Cantina Tani
L’azienda ha conquistato una medaglia d’oro e una d’argento al “Decanter World Wine Awards“ e una seconda medaglia d’oro al “Grenaches du Monde International Competition”.
MONTI. La vitivinicoltura montina si conferma a livello mondiale. Questa volta è la cantina Tani a emergere in due fra i più prestigiosi concorsi internazionali. Al “Decanter World Wine Awards 2023“ di Londra ha trionfato conquistando una medaglia d’oro con il vino rosso Serranu, Isola dei Nuraghi, che con 95 punti ha registrato un altissimo riconoscimento, e una medaglia d’argento con il Donosu, Cannonau di Sardegna Doc, che ha ottenuto 91 punti. L’altra affermazione, a New York, al rinomato “Grenaches du Monde International Competition”, dove gli è stata assegnata la medaglia d’oro per il Vilù Rosè, Cannonau di Sardegna Doc.
Il concorso enologico internazionale “Decanter World Wine Awards” 2023, della nota rivista inglese, è considerato una delle principali competizioni enologiche e punto di riferimento del vino nel panorama mondiale, che in quest’ultima edizione ha battuto ogni record per numero di partecipanti: 18.250, provenienti da 57 Paesi. La sua credibilità deriva dal processo di valutazione collegiale in tre fasi, nelle quali prendono parte qualificatissime figure professionali: 236 esperti di vino, tra cui 53 Master of Wine, 16 Master Sommelier, provenienti da 30 Nazioni e la partecipazione di oltre 100 giudici stranieri e diversi specialisti regionali.
Nell’altrettanto famoso “Grenaches du Monde International Competition”, l’edizione 2023 ha assunto valenza mondiale: per la prima volta nella sua storia ha infatti lasciato la vecchia Europa, per sbarcare nel primo mercato mondiale, quello degli Stati Uniti.
Questi due grandi risultati hanno portato, come giusto che sia, una nuova ventata di entusiasmo nella famiglia Tani, con patron Tonino e le figlie Roberta e Angelica in prima linea, confermando l’ottimo momento di un’azienda pioniera da 28 anni nell’enoturismo e nell’ospitalità.
Giuseppe Mattioli
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