• 5 Ottobre 2024
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Monti. Zia Emma Spanu compie 99 anni, per tanti anni è stata la sarta del paese

Zia Emma Spanu sarta di Monti
Ha iniziato a cucire da giovanissima, trasformando la sua passione in un lavoro.

MONTI | 4 ottobre 2024. Una nuova nonnina del paese si avvicina al secolo di vita. Zia Emma Spanu, lo scorso 26 settembre ha festeggiato in famiglia i 99 anni. Il 29 giugno 1944 sposa Mario Serra, scomparso 23 anni fa, dal matrimonio nascono 8 figli di cui 3 viventi: Pinuccia, Gavino e Gian Michele, 4 nipoti, 3 pronipoti. È ricordata come la sarta per eccellenza del paese: per oltre 45 anni ha tagliato, cucito stoffe per abiti, soprabiti, gonne, camicette, tailleur e abiti da sposa. Non vi è stata famiglia che si sia rivolta a zia Emma, né che non abbia avuto nel suo guardaroba un capo da lei confezionato.

Già all’età di 13 anni mostrò un talento fuori dal comune, confezionandosi da sola un abito da uno scampolo di stoffa della madre. Della sua genialità ne fece una professione: dopo il matrimonio avviò l’attività a casa. Successivamente decise di fare il salto di qualità, divenne per l’epoca una sorta di imprenditrice. Accolse alcune giovani del paese come praticanti, offrendo loro lavoro e nel contempo insegnandogli il mestiere di sarta. Ad un certo punto, la sorella dell’allora parroco, signorina Peppina Casu, la invitò a dirigere un laboratorio parrocchiale, mettendo a disposizione i locali nel palazzo Baronale, per proseguire l’opera di istruzione e formazione alle future sarte.

Del suo trascorso da sarta ha conservato vecchi quaderni, dove annotava scrupolosamente, nome del cliente, tipo di stoffa e vestiario da realizzare, la somma percepita, il guadagno di ogni anno. Viso solare, sorriso pronto, accanita lettrice, autosufficiente e attiva, ha guidato la sua vecchia Fiat 500 sino all’età di 85 anni. Lucida nei ricordi, lo dimostra recitando una poesia imparata a memoria quando frequentava la terza elementare.

Ha trascorso una fanciullezza serena, in una cantoniera delle Ferrovie dello Stato fra Monti e Berchidda. Per frequentare la scuola doveva percorrere, ogni giorno, sei chilometri a piedi: tre all’andata e altrettanti al ritorno. Quando fu promossa in quarta, non ancora istituita, non potendo raggiungere una nuova scuola molto lontana, ne fece una “malattia”, tanto che fu accolta come auditrice per rifrequentare la terza elementare poiché amava studiare. Ora, dopo aver spento le 99 candeline, l’augurio che tagli in salute e serenità il traguardo del secolo di vita per far parte del club dei centenari montini.

Giuseppe Mattioli

In copertina: zia Emma con i figli Gian Michele col nipotino, Gavino e Pinuccia.

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