• 23 Novembre 2024
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Monumenti aperti, Castelsardo partecipa con i suoi preziosi tesori

Cattedrale Castelsartdo

CASTELSARDO. Torna Monumenti Aperti in presenza, dopo un’edizione 2020 svoltasi interamente online. L’appuntamento arriva quest’anno anche la perla dell’Anglona, fra le mete più attese e imperdibili. Castelsardo partecipa infatti, per la prima volta alla grande festa della cultura che si tiene ogni anno in Sardegna. Alla manifestazione, che quest’anno giunge alla sua venticinquesima edizione, partecipano decine di comuni con migliaia di volontari, molti dei quali studenti. Non per nulla il tema scelto per Monumenti Aperti 2021 è “Scuola di libertà“.

Le date che interessano la rocca dei Doria sono quelle di sabato 4 e domenica 5, quando, dalle 10 alle 17. In questi due giorni si potranno visitare gratuitamente ben sei monumenti della Città, alcuni dei quali solitamente chiusi al pubblico, o con ingresso a pagamento.

A fare da ciceroni ci saranno gli studenti del triennio del liceo scientifico e linguistico M. Pagletti di Lu Bagnu, preparati dai loro insegnanti e dagli operatori delle cooperative che gestiscono i musei cittadini: Ammentos, Carma, Memoria Storica e Semata. 

Fondamentale anche il contributo della Diocesi di Tempio-Ampurias, della parrocchia concattedrale di Sant’Antonio Abate e della Confraternita dell’Oratorio di Santa Croce. 

«A Castelsardo la cultura ha sempre avuto un ruolo preminente, nella vita della città e dei cittadini ed i visitatori che ci onorano della loro presenza lo fanno, oltre che per le bellezze naturalistiche e paesaggistiche anche, e soprattutto per la storia, le tradizioni e la cultura che si respira nel nostro centro – sottolinea il sindaco Antonio Capula –. Recentemente è stato anche attivato, in collaborazione con la Diocesi di Tempio-Ampurias, il Biglietto Unico Integrato che consente ai visitatori di usufruire dei musei e delle mostre cittadine anche in momenti diversi nel corso del loro soggiorno». 

Sarà tutto gratuito, invece, in occasione di Monumenti Aperti. Per le visite è sufficiente prenotarsi nel sito  https://bit.ly/prenotazionicastelsardo ed aver con sé un green pass valido. 

«In occasione di Monumenti Aperti, a cui il nostro comune aderisce per la prima volta – afferma l’assessore alla cultura Valeria Sini – proponiamo ai visitatori, ed ai nostri concittadini, strutture e beni culturali, solitamente chiusi o conservati in archivi e sarà anche l’occasione per studenti del Liceo Scientifico e Linguistico di vivere una vera e propria full immersion nella storia, nell’arte e nelle tradizioni della città».

Mamma in Sardegna

I monumenti visitabili:

– Il Campanile che si erge adiacente alla cattedrale di Sant’Antonio Abate in via Manganella. Secondo la tradizione, l’edificio venne edificato dai Doria all’atto di fondazione della città fortificata con la funzione di torre-faro e a guardia della sottostante insenatura dove stava la porta a mare della città. La sua trasformazione in campanile è decisamente successiva all’edificazione dell’edificio religioso. Il primo impianto del campanile della cattedrale è infatti attestato nell’area dove adesso sta la sacrestia e l’archivio.  

– La concattedrale di Sant’Antonio Abate, un edificio sacro che, stilisticamente, fonde elementi del gotico catalano e del classicismo rinascimentale, si trova nel cuore del centro storico, in posizione panoramica, a picco sul mare. Preesistente, nel borgo fortificato, come chiesetta romanica dedicata a Sant’Antonio Abate, nel 1503 divenne sede della “cattedra vescovile” di Ampurias. L’abside, con volta a crociera stellata, è a pianta quadrangolare e accoglie l’altare maggiore in marmo del 1810, in cui troneggia la tavola della “Madonna con Bambino assisa in trono e circondata da angeli musicanti”, dipinta nel XV secolo dall’artista anonimo noto come “Maestro di Castelsardo”.

– La chiesetta del Purgatorio e la collezione di bolle vescovili. La piccola chiesetta, sorge sulla viva roccia ed è conosciuta dagli anziani del posto con il nome de l’Ossaia. Anticamente era infatti adibita alle messe, alle veglie funebri ed alle funzioni provate dei cittadini. In occasione di Monumenti Aperti, all’interno della chiesetta del Purgatorio verranno esposte le bolle vescovili, normalmente custodite nell’archivio storico della Cattedrale.

Chiesa di Santa Maria delle Grazie: l’edificio medievale è molto particolare: priva di facciata, ha l’ingresso curiosamente situato sul lato destro dell’edificio, al centro di tre ampie arcate di pietra trachitica e calcarea. La cappella con volta a crociera e capitelli scolpiti accoglie, in un altare ligneo policromo, il crocefisso trecentesco del Cristo Nero, fra i più antichi in Sardegna, chiamato “Lu Cristu Nieddu” per via del colore che il legno di ginepro ha assunto nel tempo a causa della fuliggine delle candele utilizzate per illuminare la chiesa. L’edificio è nato come chiesa annessa al convento dei frati minori conventuali dell’adiacente convento di Santa Martino che ora ospita il Museo delle Origini Genovesi. 

La chiesa di Santa Maria delle Grazie è ora sede e proprietà della Confraternita dell’Oratorio di Santa Croce, che custodisce e tramanda i riti della Settimana Santa castellanese. Il più noto ed originale si svolge il giorno dopo la Domenica delle Palme: il Lunissanti.

– Il Museo dell’intreccio Mediterraneo (Mim), sito all’interno della fortezza dei Doria, si propone come luogo ideale per preservare l’antica tradizione dell’intreccio. Il percorso museale è articolato su nove sale disposte su due piani. La fortezza è stato il primo nucleo abitativo e militare edificato dalla famiglia genovese al suo arrivo in Anglona. La struttura è sempre stata impiegata, con la funzione di caserma/piazzaforte, sino al 1963 quando la lasciarono definitivamente i Carabinieri, ultimi abitanti del castello”. All’interno della fortezza sono ora esposte anche diverse riproduzioni di armi da assalto medievali, armature, arieti, catapulte, gogne che si possono ammirare durante il percorso museale. L’ampia terrazza consente la vista sull’intero golfo dell’Asinara e sul territorio interno a conferma della funzione strategica della struttura.

– Il Museo delle origini Genovesi (Mog) ed il convento Francescano: il MOG, Museo delle Origini Genovesi, è dedicato alla storia della Città di Castelsardo ospitato in un antico convento francescano, successivamente utilizzato come abitazione civile e, fino a qualche decennio fa, utilizzato come laboratorio artistico dell’illustre pittore castellanese, Giovanni Cau. L’intero percorso museale illustra ai suoi visitatori, attraverso pannelli esplicativi, siti e monumenti di interesse culturale presenti nei pressi del territorio di Castelsardo, proponendosi come portale promozionale del territorio dell’Anglona.

Per la passeggiata culturale si consigliano abbigliamento e scarpe comode. Le visite alle chiese saranno sospese durante le funzioni religiose. 

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