• 5 Ottobre 2024
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Mores. Atti negati, la consigliera Sassu risponde alla replica del Sindaco e del Funzionario

Mores Comune Stefania Sassu
La Consigliera di opposizione ribatte a quelle che lei definisce «inesattezze».

MORES | 3 ottobre 2024. «Una risposta che non risponde» e ricca di inesattezze, secondo la consigliera di minoranza di Mores Stefania Sassu, quella data dal sindaco Enrico Virdis e dal responsabile del servizio finanziario comunale Mario Sassu (leggi) alle sue critiche alla condotta dell’Amministrazione (leggi). La vicenda è nota, e parte da una richiesta, negata, di accesso agli atti che aveva portato Sassu a ricorrere al Tribunale amministrativo regionale per poterli visionare. Atti di liquidazione e non determinazioni, quindi senza obbligo di pubblicazione, hanno successivamente sottolineato Sindaco e Funzionario, ma che secondo il Tar dovranno esserle consegnati: il ricorso è stato vinto, ma per Sassu non devono essere i cittadini ad accollarsi le spese di procedura del citato ricorso, che non sarebbe stato presentato se gli uffici avessero risposto da subito positivamente a una richiesta legittima e prevista per legge.

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Dopo la risposta del sindaco Virdis, che aveva proprio fatto notare alla consigliera Sassu che, in sostanza, non c’era nessun bisogno di ricorrere al Tar, ora lei ribatte a sua volta per le rime e inoltre segnala una serie di inesattezze nella citata risposta. A cominciare dalle modalità della sua richiesta di accesso agli atti, che non è stata fatta, come dicono Sindaco e Funzionario, al Nucleo di Valutazione «perché so perfettamente che l’accesso agli atti va fatto presentando richiesta scritta al responsabile in Comune. Mi sono rivolta al Nucleo di Valutazione, sì, ma per segnalare la mancata pubblicazione delle determine, ho rappresentato la situazione di poca chiarezza  e di quel fatto non si è più saputo nulla, nessuna comunicazione». La richiesta di accesso, poi, è stata fatta «quest’anno, quando il ragioniere godeva di ottima salute, talmente buona che ha trasformato le determinazioni in “meri atti di liquidazione” ma non ha dato riscontro alla mia richiesta». La sua accusa è, in sostanza, quella di aver cambiato le carte in tavola proprio per non darle accesso agli atti e non avere l’obbligo di pubblicarli.

Questi fatti hanno spinto la consigliera a ricorrere al Tar, dato che, dice, «sebbene io non sia solita rivolgermi “a chi di dovere” constato che questa sia una prassi in uso presso questa Amministrazione, viste le denunce fatte a mio carico dal Sindaco; denunce che, sottolineo, non hanno avuto riscontro presso la magistratura». «Il Sindaco – dice Sassu – dovrebbe ricercare dei tecnici che lo consiglino meglio, perché anziché costituirsi in giudizio, se mi avesse rilasciato i documenti in tempo utile non saremmo arrivati a dover ricorrere al Tar con aggravio alle casse del Comune». «L’accesso civico e soprattutto quello dei consiglieri comunali è disciplinato da quel decreto legislativo che invocano tanto, e le loro doglianze lasciano il tempo che trovano dato che il Tar mi ha dato ragione»

Nel frattempo, sottolinea la Consigliera di opposizione, questi «meri atti di liquidazione per i quali, secondo il Sindaco, non c’era obbligo di pubblicazione, sono stati «invece pubblicati il 26 settembre: cosa della quale gli interessati daranno conto». Determine che poi sono diventate “meri atti di liquidazione” e che ora a quanto pare sono di nuovo determine, dato che sono in fase di pubblicazione. «Ci rivolgeremo alla Corte dei Conti – conclude Sassu –, che alla luce delle recenti pubblicazioni non avrà sicuramente nulla da obbiettare».

A.C.

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