Mores, si dimette il consigliere di maggioranza Federico Simcic
Alla base della decisione ci sarebbero problemi legati alla mancanza di dialogo e alla poca trasparenza. La denuncia dell’opposizione: «Abbiamo appreso la notizia da terzi e non dal Comune, che avrebbe dovuto comunicare tempestivamente ai consiglieri la modifica della composizione del Consiglio».
MORES | 20 novembre 2024. Si dimette un altro consigliere comunale a Mores, e ancora una volta, denuncia la minoranza, si è cercato di far passare la questione sotto silenzio. Il dimissionario è il consigliere di maggioranza Federico Simcic, che ha protocollato la relativa comunicazione il 28 ottobre, ma solo nella seduta di venerdì scorso, 15 novembre, si è avuta l’ufficialità.
Da qui le critiche dell’opposizione, che in primo luogo denuncia come anche in questo caso si sia verificata la medesima situazione avvenuta tra il dicembre del 2022 e il gennaio del 2023 al momento delle dimissioni del consigliere Lello Barroccu. «Anche in questa occasione, come accadde per le dimissioni di Barroccu, i consiglieri hanno dovuto apprendere delle dimissioni da terzi e non dal Comune, che avrebbe dovuto comunicare tempestivamente ai consiglieri la modifica della composizione del Consiglio. Ed entro 10 giorni avrebbe dovuto convocarlo. Invece il Consiglio è stato convocato dall’opposizione appena appreso di dette dimissioni».
Ma non è tutto: la minoranza punta un faro sulle motivazioni della decisione di Simcic, «che denuncia problemi di poca trasparenza, di mancanza di dialogo e di impossibilità a svolgere il proprio mandato». Denuncia che «avvalora ancora di più le nostre tesi – dicono dall’opposizione – poiché più volte abbiamo denunciato la mancanza di trasparenza e la poca attenzione alle politiche giovanili e per i disabili che caratterizza questa amministrazione. Un’amministrazione fatta di proclami e di fatti quasi assenti – proseguono – come dimostrano gli esempi del parco giochi, che è stato chiuso il giorno dopo la sua inaugurazione; del campo da calcio, per il quale il 16 ottobre sarebbero dovuti partire i lavori salvo poi scoprire che invece lo stesso giorno la Giunta ha deliberato di partecipare ad un bando per l’ottenimento di un finanziamento proprio per la sistemazione del campo stesso».
E sempre legate al mondo dello sport sono alcune sottolineature che Simcic fa nella sua nota, dove rimarca la scarsa disponibilità della maggioranza, oltre che nel concordare con tutti le date di convocazione delle sedute consiliari, anche nel dare accesso diretto ad atti che pure dovrebbero avere piena pubblicità. L’esempio da lui citato è quello del protocollo di invio della pratica di variante al Puc per dell’ampliamento della pista dell’Autodromo, annosa questione che sembrava risolta circa un anno e mezzo fa: protocollo di invio da lui richiesto nel novembre 2023 e consegnatogli, dopo richiesta scritta, solo nel gennaio 2024, dopo ben 72 giorni.
La maggioranza Virdis «perde pezzi, e non è finita», rimarca quindi l’opposizione, che segnala anche un’altra questione importante che la Giunta avrebbe sottovalutato. È l’invito della Consigliera di Parità della Regione, risalente ai primi di ottobre, ad adeguare la composizione dell’esecutivo poiché non rispetta appieno le norme sulla parità di genere. La Giunta, dopo il recente rimpasto (leggi), è composta da tre uomini e una donna, mentre è lo stesso Statuto comunale a prevedere una composizione paritaria.
L’invito, indirizzato a Sindaco e Consiglio comunale, era giunto dopo il consueto giro di controlli che l’ufficio della Consigliera di Parità, la dottoressa Maria Tiziana Putzolu, svolge a seguito delle elezioni comunali o, come in questo caso, dei rimpasti in giunta. Mores ha meno di 3000 abitanti, per cui non è soggetto a un vero e proprio obbligo, ma la norma contenuta dell’articolo 43 comma 2 del Testo Unico degli Enti Locali prevede, all’articolo 43 comma 2, che la giunta garantisca una adeguata presenza femminile.
Ma la giurisprudenza successiva ha elevato tale articolo 43 comma 2 una norma “cogente”, quasi assimilandolo alla norma che vale per Comuni con popolazione superiore ai 3000 abitanti, dove è prevista una composizione femminile del 40 per cento. E poi c’è lo Statuto comunale, che come detto prevede addirittura il 50 per cento. La Consigliera di Parità ha invitato quindi la Giunta ad adeguarsi, anche eventualmente con la nomina di un’assessora tecnica, e annuncia future azioni conseguenti se l’invito restasse inascoltato.
A.C.
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