Moria di sugherete da Phytophthora, mercoledì se ne discute in Commissione regionale Agricoltura
La riunione è stata convocata in via straordinaria su richiesta del vice presidente del Consiglio regionale Giovanni Antonio Satta e del consigliere Roberto Caredda. Preoccupazione tra i sughericoltori.
CAGLIARI. La recrudescenza degli attacchi di Phytophthora cinnamomi e di altre specie congeneri sta preoccupando i sughericoltori sardi, con segnalazioni diffuse sul territorio regionale da Buddusò a Villanova, Monteleone, Bortigiadas, Monti, Berchidda e Oniferi, per le elevate morie di piante di quercia da sughero e di altre querce, che disseccano in poche settimane o giorni.
Il problema, che si aggiunge, purtroppo, a quella già segnalata dell’infestazione del coleottero presente in Gallura Coraebus undatus, verrà trattato mercoledì 5 ottobre, in Commissione Agricoltura convocata in via straordinaria su richiesta del vice presidente del Consiglio regionale Giovanni Antonio Satta e del capogruppo Roberto Caredda entrambi esponenti di Idea Sardegna,
al fine di audire il tavolo tecnico fitosanitario con l’Università di Sassari ed il Servizio di Ricerca per la Sughericoltura e la Silvicoltura di Agris, per approfondire e sviluppare una soluzione per la salvaguardia sia ambientale che economico del patrimonio boschivo sughericolo.
«Negli ultimi anni, con particolare virulenza durante quest’anno – spiega Giovanni Antonio Satta –, si sta registrando una diffusa moria di querce da sughero, in particolare, nelle sugherete sarde. Il problema è da tempo all’attenzione dei ricercatori del Servizio della Ricerca per la Sughericoltura e la Silvicoltura dell’Agris Sardegna di Tempio Pausania e della Sezione di Patologia Vegetale del Dipartimento di Agraria dell’Università degli Studi Sassari, per definirne cause, dimensione e possibili soluzioni».
«Il fenomeno – continua il vice presidente della Commissione Agricoltura – sembra imputabile ad un parassita del genere Phytophthora: patogeno forestale, temuto a livello mondiale, che sta invadendo i boschi della Sardegna ed in particolare le sugherete che si mostrano particolarmente suscettibili alle infezioni».
Lo stesso genere di patogeno è stato segnalato recentemente negli olivastri di Paulilatino. Nelle sugherete sono presenti diverse specie di questo genere di patogeno, tra cui, particolarmente rilevante per aggressività e polifagia, è la Phytophthora cinnamomi: di origine asiatica e segnalata in Sardegna dal 2013.
«Il patogeno è simile ad un’alga, può infettare una vasta gamma di ospiti della flora mediterranea e causa una serie di sintomi, tra cui marciume radicale, marciume del colletto e cancri nel fusto, con esito spesso mortale. La sua diffusione potrebbe essere legata all’utilizzo di materiale vivaistico infetto e ai cambiamenti climatici in atto, che favoriscono le infezioni di questo patogeno alieno ed invasivo sulla nostra flora», conclude Satta.
In copertina: il vice presidente del Consiglio regionale Giovanni Antonio Satta
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