Mundula (FdI) risponde a Cocco (LeU): «La funzione del Segni non è, e non sarà mai, quella di un piccolo ospedale di zona disagiata»
«Intervengo a malincuore, ma mi sembra doveroso, per dare alcuni chiarimenti sull’articolo pubblicato oggi (21 agosto ndr) su un quotidiano locale riguardante la radiologia dell’“A. Segni” di Ozieri (vedi anche articolo Logudorolive 16 agosto)». Così, Nico Mundula, consigliere regionale di Fratelli d’Italia, interviene sulla proposta avanzata in Consiglio regionale e ribadita alla stampa dal collega di minoranza e sindaco di Bottidda Daniele Cocco (LeU), il quale ha auspicato il trasferimento di un angiografo dall’ospedale di Olbia a quello di Ozieri.
«Già in Consiglio rispondendo a Cocco – spiega Mundula – ho rimarcato come questa proposta sia una cosa praticamente impossibile. Ben venga l’angiografo, ma non è certo questo il modo e il metodo più corretto per dotare, eventualmente, il “Segni” di tale apparecchiatura».
Ma non è tutto. «Sempre in Consiglio regionale – continua l’esponente di FdI –, Daniele Cocco ha chiesto di inserire Ozieri tra gli ospedali di zona disagiata. Un’idea a mio avviso inopportuna, che se fosse ipoteticamente messa in atto declasserebbe veramente il Segni».
Proprio su questo passaggio Mundula rincara la dose ribadendo come «la funzione dell’ospedale di Ozieri non è, e non sarà mai, quella di un piccolo ospedale di zona disagiata, ma quella di una struttura di primaria importanza per il territorio». «Il Segni – sottolinea ancora con decisione il Consigliere di FdI – non può essere definito piccolo ospedale per diverse ragioni, innanzitutto per la quantità e la qualità dei servizi che offre, per le professionalità che vi operano e per la posizione baricentrica rispetto al Nord Sardegna».
Da qui, l’impegno di Mundula di portare avanti, con la sua attività politica, tutte quelle istanze per garantire ulteriormente al Logudoro, al Goceano e al Meilogu una buona sanità «con un ospedale che continui a dare risposte puntuali ai cittadini, come del resto fa da sempre».