Nascite in aumento nel 2022 a Sassari, 11 parti in più rispetto al 2021
Su 1.328 nati, 704 sono maschietti, 624 femminucce. Il direttore della clinica di Ostetricia e Ginecologia, Giampiero Capobianco: «Ci auguriamo che la crescita dei parti possa essere un cambio di rotta soprattutto in un’isola in cui è alto il dato della denatalità».
SASSARI. Cresce a Sassari, seppur di poco, il numero delle nascite. Secondo i dati della clinica di Ostetricia e Ginecologia dell’Aou, nel terzo piano del Materno-Infantile, infatti, sono nati 1.328 bambini, 11 in più rispetto al 2021. Di questi, 704 sono maschietti, 624 le femminucce. I parti spontanei sono stati 729, mentre quelli cesarei 545. Si sono avuti, inoltre, 19 parti gemellari e 1 parto trigemino.
«L’aumento delle nascite lascia ben sperare e la struttura, parte di un hub ad alta intensità, si conferma centro di riferimento per il Nord Sardegna, vista anche la presenza di una Neonatologia e una Terapia intensiva neonatale», – afferma il professor Giampiero Capobianco (nella foto in basso), direttore della clinica di Ostetricia e Ginecologia.
«Ci auguriamo – prosegue il docente – che la crescita dei parti possa essere un cambio di rotta soprattutto in un’isola in cui è alto il dato della denatalità. Ci si augura che sempre più sardi possano decidere di avere un figlio, in modo particolare in giovane età, perché questa agevola gravidanze senza complicazioni».
I nuovi nati, però, non sono tutti sardi. «A portare in alto il numero delle nascite ci sono anche gli stranieri – commenta ancora Capobianco – e Sassari si conferma, ancora una volta, una città multietnica».
Le nascite degli stranieri confermano una tendenza di crescita: nel 2020 erano state 95, nel 2021 120, nel 2022 sono state 130.
Al primo posto si confermano anche nel 2022 i nuovi nati di nazionalità nigeriana (24), poi ci sono quelli di nazionalità senegalese (14), rumena (13), marocchina (11), cinese (7), brasiliana (6), tedesca (4), pakistana (4) e colombiana (4). Seguono quindi i bimbi nati da madre bielorussa (3), russa (3), polacca (3), belga (3) e ucraina (3). I bimbi nati da madre francese (2), albanese (2), spagnola (2), filippina (2), slovacca (2) e malgascia (2). Tutte a quota un parto le donne che arrivano da Thailandia, Jugoslavia, Ungheria, Venezuela, Bolivia, Bangladesh, Camerun, Tunisia, Regno Unito, Repubblica Ceca, Sri Lanka, Cuba, Repubblica Dominicana, Svizzera, Costa d’Avorio ed Ecuador.
Per il direttore della clinica di viale San Pietro, inoltre, ci sono altri due dati che mettono in risalto il livello dei professionisti dell’Aou di Sassari. «Abbiamo avuto ben 73 parti da mamme positive al Covid (nel 2021 erano stati 25 ndr) – sottolinea – e non sono state registrate complicanze né per le mamme né per i neonati. Si tratta di un numero alto che dimostra come il Covid sia ancora presente».
Dal 2020 la struttura è l’unico punto nascita e reparto Covid nel Centro-Nord della Sardegna.
«A questi dati – continua il professor Capobianco – si aggiungono quelli dei parti in analgesia che nel 2022 sono stati 266. Un dato importante che mette in evidenza come, nonostante le difficoltà per le carenze degli anestesisti, siamo stati in grado di avere specialisti dedicati che hanno creduto molto in questo percorso di nascita».
Per quanto riguarda altri ospedali dell’Isola, al Santissima Trinità di Cagliari nel 2022 sono nati 1.707 bambini, al San Francesco di Nuoro 836 (42 in più del 2021), mentre al San Martino di Oristano i parti sono stati 440. La provincia oristanese registra il più basso tasso di natalità d’Italia (4,9 nati all’anno ogni mille abitanti) e una delle più alte età medie delle madri (oltre 33 anni). Si tratta di un trend ormai consolidato da anni a cui, tuttavia, il dinamico punto nascita del San Martino, risponde con una gamma di servizi e di iniziative che lo rendono sempre più qualificato ed attrattivo.
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