• 27 Gennaio 2025
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Nata a Cabras la Fondazione Mont’e Prama: sarà guidata da Anthony Muroni

Fondazione Monte Prama

CABRAS. È nata ufficialmente la Fondazione Mont’e Prama che dovrà gestire le statue dei Giganti e le rovine della città Fenicio-Romana di Tharros, l’ipogeo di San Salvatore e la Torre di San Giovanni di Sinis. L’accordo è stato siglato ieri a Cabras con la firma dei documenti costitutivi da parte del ministro dei Beni culturali Dario Franceschini, del presidente della Regione Christian Solinas e del sindaco di Cabras, Andrea Abis.

L’organismo composto da Mibact, Regione Sardegna e Comune di Cabras, sarà presieduto dal giornalista Anthony Muroni. Faranno parte del Consiglio di Amministrazione l’ex sindaco di Cabras Efisio Trincas, la ricercatrice Graziella Pinna, la dirigente della Sovrintendenza Patricia Olivo, il musicista Paolo Fresu e il sindaco di cabras Andrea Abis che ricoprirà anche l’incarico di vicepresidente.

Fondazione Monte Prama firma Franceschini
La firma del ministro Franceschini

“Questa non è solo un’operazione locale, è un’operazione internazionale”, ha detto il ministro della Cultura Dario Franceschini. «In altre parti del mondo con minore patrimonio culturale dell’Italia – ha spiegato il Ministro – un ritrovamento di questo tipo avrebbe costituito un’attrazione per milioni di turisti. Forse non arriveremo a questo, ma credo che questa operazione possa cambiare anche i flussi turistici verso la Sardegna».

«Da oggi si potranno realizzare grandi cose. La nascita della Fondazione segna un punto di svolta perché potrà contribuire a creare, attraverso una economia della cultura che esiste e che in Sardegna è ben rappresentata da siti importanti come quello di Barumini, nuove forme di sviluppo in grado di rendere il territorio e la Sardegna più attrattivi», ha commentato invece il Presidente ribadendo la piena sintonia col Governo sul percorso di valorizzazione dei tesori del Sinis.

Le statue di Mont’e Prama, in particolare, sono gli unici esempi di statuaria in pietra del periodo nuragico (900-700 a.C.) ritrovati fino ad ora in Sardegna, e uno dei più antichi esempi di statuaria nell’ambito del Mediterraneo.

Il Presidente ha ringraziato il ministro definendo la visita come la testimonianza di una collaborazione tra Istituzioni per un grande progetto che mira a valorizzare il patrimonio culturale di una civiltà troppo a lungo dimenticata.

«Siamo il paese al mondo che ha la maggiore quantità di beni archeologici – ha continuato Solinas –, di questi la Sardegna ne detiene oltre un quinto. Cabras, in un territorio relativamente circoscritto, porta i segni di una grande civiltà nuragica da riscoprire anche nella sua narrazione storica, da tutelare e da valorizzare». Ricordano l’importanza della figura di Giovanni Lilliu e dell’attività da lui svolta in campo archeologico e a livello internazionale per il riconoscimento da parte dell’Unesco del nuraghe di Barumini quale patrimonio dell’umanità, il Presidente ha ribadito l’impegno della Regione per la realizzazione di un piano di valorizzazione del patrimonio archeologico sardo.

«Molto importante è un’altra iniziativa che grazie al Ministero è in corso in questi giorni e che è partita da Berlino: l’esposizione di un gigante di Mont’è Prama nei più prestigiosi musei internazionali. Certamente – ha evidenziato il Presidente Solinas – è bello poter sottolineare oggi come nonostante i libri su cui abbiamo studiato partissero dagli Etruschi, più di 1000 anni prima della fondazione di Roma, in Sardegna ci fosse un popolo capace di erigere strutture architettoniche complesse come i nuraghi, una statuaria a tutto tondo e quel fenomeno ancora misterioso e magico che sono i pozzi e gli altari sacri legati al culto dell’acqua. Credo ci sia un grande percorso da fare».

Mamma in Sardegna

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