Scelta della provincia, a Ozieri il silenzio si fa sempre più assordante
OZIERI. Alla vigilia di una scelta che potrebbe cambiare le sorti di un intero territorio, a Ozieri il silenzio si fa sempre più assordante. Città Metropolitana di Sassari o Provincia del Nord-Est? È infatti la domanda che aspetta da tempo una risposta, o quanto meno una discussione. Da parte della politica, delle istituzioni, delle organizzazioni della società civile, della classe dirigente e degli intellettuali. Ma inspiegabilmente tutto tace. Tant’è che il disinteresse è diventato imbarazzante. E l’atteggiamento snob di chi deve indicare la strada ingiustificabile. Se non per ignoranza, miseri calcoli politici o convenienza personale.
Ma non c’è da meravigliarsi più di tanto. Perché questa è, oggi, la società ozierese. Una comunità senza un’identità ben definita, con in dote un tessuto sociale sfilacciato, disorientato e apatico. Inserita in un contesto demografico che la rende troppo piccola per essere città, e relativamente grande per essere un paese, resta imprigionata in un equivoco di fondo che si ripercuote nel pensiero quotidiano dei suoi abitanti. Nel quale si miscela l’altezzosità cittadina con la “semplicità” paesana. Impedendo di fatto la coagulazione, in un unico spirito identitario, degli interessi collettivi con le aspettative individuali in un’ottica di confronto e di sviluppo culturale.
Freno, questo, che influisce costantemente anche sull’effettivo ruolo di Ozieri come guida del territorio. Posizione acquisita sulla carta, ma mai concretamente compiuta e riconosciuta dagli altri paesi del circondario. Sia a livello politico, sociale che economico. Se non per la presenza dell’ospedale. Unico presidio, insieme alla Diocesi, che dà ancora un senso al ruolo, al titolo di città. Ma fino a quando?
An.Sa.
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