Ollolai ci crede e si candida a Capitale italiana della cultura 2025
Ambizione e consapevolezza della propria identità culturale e ambientale, ma anche modello di comunità resiliente e longeva. Così Ollolai si candida a diventare Capitale della Cultura italiana 2025. E lo fa partendo dalla definizione etimologica della parola cultura: “Quanto concorre alla formazione dell’individuo sul piano intellettuale e morale e all’acquisizione della consapevolezza del ruolo che gli compete nella società”.
Per questa “sfida” il Comune a giorni costituirà il comitato promotore con il coinvolgimento di personalità locali e non, al fine di trovarsi pronto a rispondere al bando che verrà pubblicato dal Ministero competente la prossima primavera.
Storica e antica capitale della Barbagia, il borgo di Ollolai (1.200 ab.) è insediato in uno dei cinque territori mondiali definiti “blue zone” per la longevità della popolazione, in un compendio di boschi e fonti, tra i principali polmoni verdi d’Europa. Può vantare un allevamento certificato al 100% al benessere degli animali ed è sede dell’associazione dei gruppi di canto a Tenore e della Federazione della lotta tradizionale sarda S’Istrumpa, espressioni culturali riconducibili al Pastoralismo, riconosciuto dall’Unesco tra i capolavori dell’umanità. Ma non solo. Ollolai è pure una comunità che valorizza e salvaguardia, senza temere il confronto e i cambiamenti, la propria identità anche con visionari progetti di rigenerazione urbana e ri-popolamento.
Pertanto, il centro barbaricino sfiderà le altre candidate con un tema preciso e con un programma culturale che, come sottolineato dall’Amministrazione comunale, «coinvolgerà le piccole comunità del mondo che resistono a quello che sembrava inevitabile sino a poco tempo fa: l’inurbamento incontrollato e distruttivo. Al fine di dimostrare che questa cultura deriva da un matrice ecologista che consente di preservare la natura e promuovere un modello culturale resiliente». Infatti, Ollolai, piccola comunità resiliente, caratterizzata da un forte senso di identità e interazione con la natura, «rappresenta la matrice culturale che consentirà di prendere coscienza della forza del modello già esistente all’interno di queste piccole comunità. Resistenti e predisposte ai continui cambiamenti e adattamenti della società».
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