Oltre 60 chiese romaniche della Sardegna aprono le porte ai visitatori
Con l’evento “Le giornate del Romanico” nei prossimi tre fine settimana sarà possibile visitare gratuitamente questi luoghi di culto ricchi di storia costruiti tra il X e il XIII secolo.
La Sardegna, con il suo ricco patrimonio storico e culturale, si prepara ad accogliere visitatori e appassionati d’arte durante “Le giornate del Romanico”. Quest’anno, l’evento vedrà la partecipazione di oltre 60 chiese romaniche sparse sull’isola, pronte ad aprire le loro porte al pubblico. L’evento si svolgerà sotto l’egida di Italia Romanica, nata dall’unione di tre enti: la Fondazione Sardegna Isola del Romanico, che vanta una rete di 88 comuni sardi, la Fondazione Lemine della Lombardia e la siciliana Le Vie dei Tesori. Questa collaborazione ha permesso di creare un calendario ricco, con oltre 100 chiese aperte gratuitamente in Sardegna, Sicilia e Lombardia, visitabili nei tre prossimi fine settimana di settembre e durante la prima domenica di ottobre.
Durante le giornate, i visitatori avranno l’opportunità di immergersi nella storia, ammirando edifici di culto costruiti tra il X e il XIII secolo. Molti di questi luoghi conservano ancora oggi preziose opere d’arte e testimonianze dell’abilità di pittori, architetti e scultori del passato. Ogni Comune curerà l’apertura delle chiese, proponendo anche eventi collaterali legati al territorio.
«È la grande festa del Romanico a cui tutti possono prendere parte gratuitamente – dice Antonello Figus, presidente della Fondazione Sardegna Isola del Romanico – sul tema del patrimonio romanico la Sardegna ha tracciato la strada in campo nazionale, siamo orgogliosi ed entusiasti. Ci attiveremo ancora perché questo lavoro prosegua in un lungo percorso, affinché la rete cresca e il Romanico abbia il giusto rilievo in Italia. Il prossimo passo – conclude – sarà quello di allargare le maglie e tendere la mano ad altri Paesi europei per lavorare alla riscoperta di questo patrimonio enorme che la Chiesa mette a disposizione dei fedeli e dei visitatori».
Nel Logudoro sarà possibile visitare: a Codrongianos la Basilica di Saccargia; a Ittireddu la chiesa di Santa Croce; a Ploaghe la chiesa di San Michele di Salvenero; a Uri e ad Usini le chiese romaniche intitolate entrambe a Santa Croce; ad Ardara la basilica palatina di Santa Maria del Regno con il suo maestoso Retablo maggiore; a Ozieri la basilica di Sant’Antioco di Bisarcio, nella cui area circostante sono in corso gli scavi archeologici sul palazzo vescovile e l’antico villaggio medievale abbandonato di Bisarcio. Ed ancora le chiese di Anela, Banari, Oschiri, Carceghe, Cossoine, Florinas, Semestene.
Il calendario
In Sardegna il 16 e 17 settembre si potranno visitare le chiese di Bonarcado, Bosa, Cabras, Codrongianos, Galtellì, Gesico, Ittireddu, Mogoro, Ollastra, Ottana, Ploaghe, Samassi, Santa Giusta, Santa Maria Coghinas, Silanus, Tramatza, Uri, Usini, Zeddiani, Zerfaliu.
Il 23-24 settembre apriranno le porte delle chiese di Anela, Ardara, Banari, Bulzi, Guasila, Irgoli, Masullas, Oschiri, Porto Torres, Quartu Sant’Elena, Santu Lussurgiu, Sardara, Tergu, Tratalias, Uta, Villamassargia, Villaspeciosa.
L’ultimo fine settimana, il 30 settembre e il 1° ottobre, le protagoniste saranno le chiese romaniche di Bauladu, Cargeghe, Cossoine, Dolianova, Florinas, Fordongianus, Ghilarza, Iglesias, Milis, Olbia, Oristano, Orotelli, Oschiri, Ozieri, Pula, San Vero Milis, Semestene, Siamaggiore, Siddi, Simaxis, Solarussa, Villa San Pietro, Villamar, Villaputzu.
Per scoprire quali saranno le chiese, quali saranno gli eventi collaterali nei singoli comuni, basterà cercare il paese a cui si è interessati su www.romanicosardegna.org.
In copertina: la basilica di Nostra Signora del regno di Ardara
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