Ospitata a Lanusei la 51esima assemblea regionale Avis
Lanusei ha ospitato nei giorni scorsi la 51esima “Assemblea Regionale Avis”. Momento di riflessione, utile per l’approfondimento delle molteplici e complesse circostanze associative vissute di recente. Protagoniste, assieme alle altre consorelle, le Avis provinciali di Sassari e Gallura. Il presidente regionale Vincenzo Dore, nella relazione introduttiva, si è soffermato sugli avvenimenti più salienti.
«Impossibile – ha detto – un confronto fra i due anni appena trascorsi, con i cambiamenti epocali. L’attività associativa si è dovuta adeguare alle rigidissime normative anti Covid». Sull’operatività dell’Associazione «centrale è stato il ruolo insostituibile della raccolta diretta. Le UdR di Cagliari e Sassari, le Avis provinciali e comunali hanno garantito oltre il 50% del sangue che si raccoglie in Sardegna».
Dore, si è soffermato anche sulle criticità che hanno condizionato e penalizzato l’azione dell’Avis: «Dalla carenza oramai cronica di personale specializzato dei centri trasfusionali, alle inspiegabili limitazioni degli orari di consegna del sangue raccolto; dai vincoli della programmazione dei giorni di raccolta, alle problematiche relative ai sistemi informatici che rischiano di far ricadere sull’Avis oneri e gravami insostenibili che provocano situazioni di carenza di sangue che ha portato alla piena emergenza».
Ad aggravare la situazione relativa alla mancanza di sangue, tra le concause, c’è «il fatto che sono venute a mancare le molte unità di sangue provenienti dalla storiche regioni di Veneto e Piemonte». Per superare l’eccezionalità del momento serve «la sottoscrizione della convenzione con l’Università di Cagliari che permette ai medici specializzandi di poter collaborare con Avis per la raccolta associativa».
Sulla vita associativa hanno pesato «le modifiche dei bilanci, obblighi contenuti nelle norme del Codice del Terzo settore che ha costretto a confrontarsi con nuovi adempimenti».
Il dialogo a livello regionale con Thalassazione e la collaborazione con le associazioni di volontariato.
Per quanto attiene i rapporti con CSV Sardegna Solidale, l’Avis regionale, unitamente a quelle provinciali e comunali, ha condiviso le attività poste in essere da CSV, con la speranza del superamento delle grandi difficoltà che sta vivendo ricordando «il supporto economico di Sardegna solidale in molte iniziative come l’organizzazione del progetto del Servizio Civile annuale». Il presidente regionale, in futuro, ha posto l’obiettivo di una migliore comunicazione, ritenuto uno strumento imprescindibile, quali i social network, che permette di raggiungere un maggior numero di persone in modo più rapido.
Sulla “politica giovanile”: «Essenziale il ricambio generazionale, attivando le Consulte giovanili a tutti i livelli. E nella nazionale, si portino le istanze di Avis Sardegna. Sulla forte riduzione del finanziamento disposto dall’assessorato regionale alla Sanità, pregevole è stato il risultato, esser riusciti a mantenere la continuità al progetto degli “assegni di merito”, che ha permesso, ogni anno, numerosi ingressi di giovani donatori/trici riducendo l’età media, fra le più basse in Italia».
Il presidente regionale, Vincenzo Dore, ha concluso l’intervento rinnovando il proprio impegno, quello del Consiglio Direttivo regionale Avis, e la piena collaborazione con tutte le sezioni provinciali e comunali, la vicinanza e là dove possibile la presenza.
Roberta Zedde, presidente dell’Avis Provinciale Gallura, ha portato all’attenzione dell’assemblea regionale le istanze del territorio illustrando non solo le numerose criticità, ma anche gli aspetti positivi: dalla nascita di nuove comunali (Budoni) ai festeggiamenti dei 40 anni di attività di Arzachena ai 50 di Tempio, all’attività della Consulta provinciale Giovani, per finire all’incontro col direttore generale dell’Asl Gallura, dottor Acciaro, per il miglioramento delle relazioni, del servizio trasfusionale e delle raccolte, per le quali ha ringraziato l’Avis provinciale di Sassari.
Giuseppe Mattioli