• 13 Gennaio 2025
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Ozieri, anziani e migranti insieme nel progetto “Arte Terapia” della cooperativa Spes

Migranti Spes progetto Arte Terapia
Gli incontri inizieranno nei prossimi giorni e si concluderanno ad aprile con una mostra. «Una testimonianza concreta di come l’integrazione possa essere costruita attraverso il rispetto e la creatività», spiega il presidente della cooperativa Tonino Becciu.

OZIERI | 12 gennaio 2025. Alcuni anziani della città e i migranti ospitati nel Centro di Accoglienza della Spes saranno protagonisti insieme del progetto “Arte Terapia” che la cooperativa sociale guidata da Tonino Becciu avvierà in questi giorni grazie al supporto finanziario della Fondazione Sardegna. Si tratta di un percorso di integrazione attraverso l’arte nel quale i partecipanti, anche utilizzando strumenti di intelligenza artificiale, creeranno immagini e simboli legati alle loro tradizioni che poi saranno esposti in una mostra aperta al pubblico.

Progetto Arte Terapia Spes Ozieri

Nel percorso anziani e migranti saranno coordinati dallo psicologo dottor Franco Muscas e dall’assistente sociale dottoressa Francalisa Procopio, che li guideranno attraverso uno «spazio protetto per condividere storie ed emozioni» spiega il presidente della cooperativa Tonino Becciu. «Sarà un’occasione unica di dialogo e integrazione – dice ancora Becciu – nel quale l’arte diviene «un mezzo universale per favorire l’incontro tra due mondi, rispettando e valorizzando le identità di ciascuno». 

«Gli anziani, nel ruolo di facilitatori, accompagneranno i migranti in un percorso artistico che racconterà passato e futuro, senza imporre una cultura sull’altra. Attraverso il linguaggio dell’arte, i partecipanti costruiranno un nucleo di integrazione che rafforzerà il senso di appartenenza alla comunità e trasformerà l’isolamento in connessione autentica» conclude Becciu. Gli incontri di “Arte Terapia” inizieranno nei prossimi giorni e si concluderanno ad aprile con la mostra citata, che sarà «una testimonianza concreta di come l’integrazione possa essere costruita attraverso il rispetto e la creatività» dice ancora il presidente. 

L’integrazione è uno dei fulcri dell’azione della cooperativa sociale, che gestisce anche un centro di accoglienza che ospita trenta tra profughi e richiedenti asilo e occupa una decina di persone tra addetti al settore amministrativo, alla gestione e alla pulizia oltre a uno psicologo, una assistente sociale e un mediatore linguistico e culturale. Un Centro finanziato grazie alla partecipazione a bandi europei dedicati e gestito in collaborazione con la Prefettura di Sassari, con la quale il primo febbraio sarà sottoscritto ed entrerà in vigore un accordo quadro triennale che prevede la gestione da parte della Spes di un Centro di Accoglienza come unità abitativa che potrà ospitare sino a 50 persone. 

A.C.

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