Ozieri. Asilo Gescal, quasi conclusi i lavori di riqualificazione
Completamente rinnovati i servizi igienici e ritinteggiati gli ambienti.
OZIERI | 21 agosto 2024. Sono agli sgoccioli i lavori di ristrutturazione e tinteggiatura dell’asilo “Dottor. Gaspare Cocco”, nel quartiere Gescal. A comunicarlo con soddisfazione, il sindaco di Ozieri Marco Peralta e l’assessore ai Lavori pubblici Giuseppe Volpe. «Questa piccola ma accogliente struttura – spiegano – è stata completamente rinnovata nei servizi igienici e nella tinteggiatura degli ambienti, questi ultimi svolti in maniera minuziosa dagli operai dei cantieri Lavoras».
In particolare i bagni avevano bisogno di una completa riqualificazione, visto che i sanitari erano datati (vi erano ancora i pezzi originali della data di costruzione) e, in alcuni casi, non in un buono stato. «I dovuti meriti – sottolineano Peralta e Volpe – vanno riconosciuti all’impresa che ha realizzato i lavori ed all’Ufficio tecnico comunale che, con grande impegno, elevata professionalità e disponibilità verso l’Amministrazione sta portando avanti un alto numero di interventi già programmati ed altri ne sta mettendo di nuovi in cantiere». Per l’inizio del nuovo ciclo di attività l’asilo «aprirà dunque i battenti e ne usufruiranno insieme bambini, maestri e personale di servizio, in una veste completamente rinnovata e più accogliente».
«Come promesso in campagna elettorale e indicato nel nostro programma, abbiamo avviato un’ampia revisione delle strutture scolastiche cittadine, spesso trascurate in passato», rimarcano i due amministratori. In questi primi due anni di mandato – ricordano –, «sono stati oggetto di intervento sia la scuola elementare di Punta Idda che le medie di San Gavino Grazia Deledda ed attualmente» – proseguono – «si stanno realizzando anche lavori nell’asilo nido “La Cicogna” e nella scuola elementare di San Gavino (leggi). Senza contare poi gli interventi di adattamento eseguiti nel Kennedy per accogliere i bambini dell’asilo “La Cicogna”, che temporaneamente erano stati lì trasferiti», concludono Peralta e Volpe.
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