• 22 Novembre 2024
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Ozieri, concluso il progetto “Genitori connessi. Io, mio ​​figlio e lo smartphone” avviato dal Lares

Figli e genitori smartphone
Registrato un preoccupante disinteresse da parte dei genitori, che hanno ignorato la proposta formativa in quasi tutti i 16 comuni del Distretto sanitario. Le operatrici: «La dipendenza da smartphone è socialmente accettata rispetto agli altri tipi di dipendenze, forse questo è uno dei motivi che ha portato alla scarsa partecipazione».

OZIERI. Si è concluso di recente il progetto “Genitori connessi. Io, mio ​​figlio e lo smartphone!!”, avviato lo scorso mese di luglio dal Centro per la Famiglia “Lares” del Plus – Distretto sanitario di Ozieri. Indirizzato a piccoli gruppi di genitori con figli di età compresa tra i 6 e i 10 anni, il programma di prevenzione primaria è stato attivato con i fondi dell’Anci (Associazione Nazionale Comuni Italiani).

Nonostante l’interessante proposta formativa, si è registrato però un limitato interesse da parte dei genitori, tant’è che in quasi tutti i 16 paesi del Distretto non si è raggiunto neanche il numero minimo per iniziare gli incontri. L’avvio vero e proprio è avvenuto solo nei comuni di Bultei e Ozieri. A Benetutti il progetto è partito ma non è stato possibile portarlo avanti a causa dell’esiguo, seppur molto motivato, numero di partecipanti. Mentre a Pattada e Mores è stato concluso un solo appuntamento.

«La dipendenza da smartphone è socialmente accettata rispetto agli altri tipi di dipendenze – commentano dal Centro Lares –, forse questo è uno dei motivi che ha portato alla scarsa partecipazione. Sottovalutare il fenomeno, pensare che non si possa fare niente per prevenirlo, valutare che non sia meritevole di incontri con gli specialisti del settore – sottolineano –, sono tutti campanelli d’allarme per la nostra società».

Muscas con Foto 1
Il progetto

Durante gli incontri i gruppi di genitori sono stati guidati dall’operatrice del servizio all’interno di un percorso esperienziale teso a sviluppare metodi di approccio alla tematica in termini preventivi, ragionare su strategie educative e regole e acquisire competenze relative alla cittadinanza digitale, fondamentali per accompagnare i figli nella crescita. Si è parlato dei rischi connessi alla sovraesposizione tecnologica al di sotto dei 12 anni, e degli applicativi digitali e dei software di “Parental Control” per monitorare o bloccare l’accesso dei bambini a determinati programmi televisivi o siti internet. Uno degli incontri inoltre è stato condotto in collaborazione con il Servizio Promozione In-dipendenze del Centro per la Famiglia Lares.

«Il punto di forza del progetto è stato la metodologia del piccolo gruppo che – sottolineano dal Centro – si è dimostrata in grado di far incontrare davvero le persone, di rendere i partecipanti empatici gli uni nei confronti degli altri, di far mettere in gioco ogni genitore e di condividere prassi, metodologie, vissuti, frustrazioni e difficoltà».

«È stata una bellissima esperienza in quanto abbiamo avuto la possibilità di confrontarci tra mamme davanti a dei professionisti su una tematica che ormai fa parte della quotidianità di tutti. Una tematica che spesso si sottovaluta e che invece andrebbe approfondita perché, purtroppo, dietro i dispositivi elettronici ci sono tante insidie che non ignorano solo i bambini ma che anche noi genitori abbiamo difficoltà a gestire», ha commentato una mamma che ha partecipato al progetto.

«In futuro – concludono le operatrici del Centro – ci auguriamo che ogni genitore di ogni Comune del Distretto interessato riesca a fruire del progetto, che sicuramente verrà riproposto dal Servizio Promozione In-dipendenze del Centro per la Famiglia Lares, che da anni si occupa di prevenzione e sensibilizzazione sulla problematica delle dipendenze».

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