Ozieri. Dipendenza digitale tra i minori, i progetti di prevenzione e sensibilizzazione del Centro Lares
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Dalla prima infanzia all’adolescenza, un percorso educativo a 360 gradi per affrontare le sfide di un mondo sempre più connesso.
OZIERI | 13 febbraio 2025. Continua senza sosta l’impegno del Servizio Promozione InDipendenze del Centro per la Famiglia Lares del Plus Distretto Sanitario di Ozieri nelle attività di prevenzione e sensibilizzazione alla dipendenza digitale, in particolare dallo smartphone. L’azione si sviluppa in una serie di progetti mirati, che prevedono il coinvolgimento attivo delle istituzioni scolastiche e delle loro componenti: studenti, genitori, docenti ed educatori. L’obiettivo primario è duplice: da un lato, promuovere un utilizzo consapevole e ragionato delle tecnologie digitali; dall’altro, contrastare gli effetti negativi delle nuove forme di socializzazione online, spesso insidiose e fonte di disagio.
Una delle iniziative principali è “S-connettiti”, giunto alla sua quarta edizione. Quest’anno, il progetto ha ampliato il raggio d’azione, abbracciando per la prima volta anche le scuole secondarie di primo grado e, allo stesso tempo, confermando la continuità degli interventi negli istituti superiori del distretto. La proposta è stata accolta con favore dal Liceo “A. Segni” di Bono e dall’Istituto Comprensivo di Ozieri, plesso di Chilivani. A breve, il percorso educativo si estenderà nelle scuole di Mores e Pattada, per concludersi a fine anno scolastico nell’Istituto “E. Fermi” di Bono.
«Una delle principali finalità educative di “Sconnettiti” – spiegano le operatrici del servizio – è promuovere la consapevolezza critica nei confronti della tecnologia, esporre i rischi legati alla dipendenza digitale e stimolare la riflessione sui propri comportamenti e sulla relazione con i dispositivi digitali. L’educazione alla riflessione critica è fondamentale, in quanto aiuta i giovani a prendere coscienza del proprio uso della tecnologia e a identificare potenziali abusi o dipendenze. Questo tipo di approccio promuove una maturità digitale che può proteggere i ragazzi da comportamenti compulsivi e da rischi psicologici legati all’uso eccessivo degli smartphone e dei social media. Gli argomenti trattati: dipendenza digitale, benessere digitale, comunicazione online, rispetto reciproco, hate speech, violazioni della privacy, rapporto con i social network, hikikomori, challengeonline, sono temi rilevanti e che meritano attenzione in un’epoca in cui l’utilizzo della tecnologia è sempre più pervasivo».
Parallelamente, prosegue “Diseducazione Digitale”, un altro progetto di rilievo, realizzato in sinergia con il servizio Età Evolutiva del Centro per la Famiglia Lares. Questa iniziativa si concentra sulla fascia di età 0-6 anni, un periodo cruciale dello sviluppo infantile, con l’intento di sensibilizzare educatori e famiglie sull’uso dei dispositivi digitali nei primi anni di vita. Il progetto parte da una constatazione allarmante: l’età media di accesso alla tecnologia si sta abbassando progressivamente, anticipando sempre più il contatto dei bambini con schermi e dispositivi interattivi.
In quest’ottica, il Servizio propone un programma di formazione dedicato a educatrici e maestre del Sistema integrato 0-6 anni, che comprende asili nido e scuole dell’infanzia. I primi cicli formativi si sono già conclusi con successo nelle scuole di Ozieri, e si prevede di estendere l’iniziativa ad altri istituti del distretto afferenti al sistema integrato. Questi programmi formativi perseguono lo scopo di allertare gli operatori della prima infanzia sui rischi connessi alla sovraesposizione tecnologica, sottolineando al contempo l’importanza di promuovere esperienze educative alternative, capaci di favorire lo sviluppo armonico dei bambini sul piano affettivo, relazionale e cognitivo. Si tratta di offrire approcci pedagogici alternativi all’onnipresenza dei dispositivi elettronici.
Nel prossimo mese prenderà il via inoltre “Accudimento Digitale”, un progetto parallelo specificamente indirizzato ai genitori di bambini fino ai 6 anni. Questa iniziativa si prefigge di sensibilizzare i genitori sull’importanza di un uso consapevole e moderato dei dispositivi digitali all’interno del contesto familiare. Al contempo, rappresenterà un prezioso spazio di confronto e di acquisizione di nuove conoscenze, strumenti necessari per prevenire l’insorgenza di comportamenti problematici e intercettare tempestivamente eventuali segnali di rischio.
«Questi progetti – spiegano ancora le operatrici – aiutano a comprendere come l’uso eccessivo della tecnologia possa influire negativamente sui bambini, specialmente nella fascia di età 0-6 anni, in cui la sintonizzazione emotiva e la capacità di interiorizzare il senso normativo sono in fase di sviluppo. Il rischio di una sovraesposizione digitale può compromettere la qualità delle relazioni interpersonali e favorire un isolamento precoce, privando i bambini di esperienze sociali reali e di una sana capacità di interazione con l’ambiente circostante».
In questo contesto, basilare diventa la formazione degli educatori e la sensibilizzazione dei genitori sulle modalità di interazione dei piccoli con la tecnologia, «per evitare che i dispositivi digitali interferiscano con lo sviluppo delle loro competenze sociali ed emotive. La sinergia tra scuole, educatori e famiglie rappresenta – concludono le operatrici del Servizio Promozione InDipendenze – la chiave per affrontare le sfide del nostro tempo, garantendo alle future generazioni un rapporto equilibrato e consapevole con la tecnologia così da ridurre il rischio di farsi fagocitare dal fascino del virtuale».
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