Ozieri, gli allievi dell’Ute in visita alla Biblioteca, all’Archivio e al Museo d’Arte Sacra della Diocesi
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OZIERI | 9 febbraio 2025. Un itinerario delle meraviglie che si dipana tra arte e fede, situato nel pieno centro della città. È quello percorso tra emozioni, fascino e curiosità lo scorso mercoledì 5 febbraio dagli allievi dell’Università delle Tre Età “F.I. Mannu” nel vecchio seminario diocesano, dove sono ospitati la Biblioteca, l’Archivio storico e il Museo di Arte Sacra della Diocesi di Ozieri.
Accolti dalla disponibilità e gentilezza della collaboratrice Rita Bartoli e dalla competenza dell’archivista Nicola Settembre, il gruppo ha prima fatto visita alla Biblioteca diocesana, che raccoglie oltre 14.000 volumi provenienti dalle biblioteche del Seminario, del Vescovo, da donazioni da parte di sacerdoti e privati cittadini, dall’archivio di mons. Francesco Amadu e del biblista don Renato Iori.
La visita è andata avanti nel contiguo Archivio diocesano, diretto da mons. Tonino Cabizzosu, suscitando anche qui grande interesse tra i molti presenti che non conoscevano tale pregevole realtà. Nei locali sono custoditi l’Archivio Capitolare e l’Archivio della Curia Vescovile, costituito da una documentazione eterogenea che raccoglie la parte istruttoria e dibattimentale delle cause civili, matrimoniali e criminali riguardanti il “Foro ecclesiastico”.
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Gli allievi hanno poi proseguito il tour nel Museo diocesano, dove hanno potuto ammirare due capolavori del cosiddetto “Maestro di Ozieri”: il retablo di Nostra Signora di Loreto, costituito da 7 tavole dipinte a olio, provenienti dall’omonima chiesa quattrocentesca sita alla periferia della città, e il Discendimento dalla Croce, acquistato dal Comune, sotto segnalazione del noto critico d’arte Vittorio Sgarbi, nel 2001. Entrambe le opere sono in fase di restaurazione.
Nella sezione storica gli studenti hanno invece osservato i frammenti della Bibbia Atlantica (XIV sec.) e i reperti provenienti dalla chiesa romanica di Sant’Antioco di Bisarcio, mentre nella sezione dedicata alla statuaria, l’opera di Santu Juanneddu rinascimentale e S’Ena Frisca, un San Giorgio a cavallo che trionfa sul drago (XVI sec.). Infine, nella sezione argenti, gli allievi potuto apprezzare la maestria della “Bottega Sarda” con manufatti di pregio assoluto.
L’edificio che ospita il Museo diocesano di Arte Sacra, collocato anch’esso nei locali del vecchio Seminario, risale alla fine del ‘500. Venne donato nel 1690 dalla famiglia Borgia Duchi di Gandìa, “feudatari dell’incontrada del Monte Acuto”, per la fondazione del collegio gesuitico in funzione dell’istituzione delle prime scuole pubbliche. Esso è rappresentativo del cammino di fede, di storia e di una Chiesa locale, Diocesi di Bisarcio prima, e successivamente Diocesi di Ozieri. Il Museo è costituito da otto sale, disposte secondo un ideale itinerario storico, liturgico e devozionale “nel quale la cultura artistica o documentale narra di un percorso di fede lungo quasi un millennio”.
Maria Bonaria Mereu
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