• 24 Novembre 2024
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Ozieri. Gli artisti di “Music in My Mind”: Giovanni Antonio Becciu

Giovanni Antonio Becciu

OZIERI. Continuiamo la presentazione dei cantanti che hanno partecipato alla rassegna Music in My Mind”, svolta ad Ozieri il 19 settembre scorso e ideata da Laura Mulas e Michele Falzoi. Dopo Francesco ManaiRoberto Ledda e Luca Nicola Sechi, oggi è il turno di Giovanni Antonio Becciu.

Scrive, compone e canta Giovanni Antonio Becciu. Lo fa da sempre e ad accompagnarlo, nei primi anni dell’infanzia e poi dell’adolescenza, una chitarra che gli ha dato lo stimolo per avventurarsi nel mondo della composizione e per tradurre in musica le sue emozioni e i suoi pensieri.

«La chitarra era diventata la mia prima fidanzata – racconta –. Oggi non sono un chitarrista ma sono rimasto quel bambino che con pochi accordi esprime i suoi sentimenti. La mia prima canzone la scrissi a dodici anni per una ragazzina che, per timidezza, non riuscii a conquistare».

La sintesi del suo essere forse è proprio in queste parole e al Giovanni Antonio, impegnato nelle faccende della vita quotidiana, si affianca un personaggio che si affranca  da quello “di tutti i giorni” e diventa vero, libero da condizionamenti e proiettato in avanti con la sua musica. Suonare in parrocchia e frequentare il centro sociale di San Nicola ne hanno forgiato il bagaglio musicale e tra l’essere affascinato dall’identità perfetta, amorevole e unica (Dio) e stare a contatto con ragazzi fantastici (con handicap) da cui impara che bisogna sorridere ed essere felici per le cose che si hanno e godere per le stesse, Giovanni Antonio inizia a scrivere testi che trattano di rapporti umani e tematiche sociali. Le prime esperienze di palco e una coverband, i Sangria, un mix tra comicità, cover e abbigliamenti sempre scelti con cura per incuriosire la gente, fanno crescere l’artista che continua comunque a scrivere, a volte anche in rima, pur senza riportare poi le parole in musica.

La fine dell’esperienza di gruppo offre a Giovanni Antonio una pausa di riflessione che dura tre anni al termine della quale riprende con qualche serata live ancora con cover ma senza soddisfazione fino a che decide seriamente di raccogliere i sentimenti e raccontarli al pubblico. Nasce così LIBERA, la sua prima realizzazione che diventa anche un videoclip. Il corpo e l’anima creati con voce e chitarra, vengono “vestiti” da Michele Falzoi, che si occupa della produzione audio, degli arrangiamenti e del mastering, mentre Scatolanera si occupa della produzione video. Anche in questo caso un’unione di forze tutte locali che danno vita ad un prodotto ben confezionato, professionale e piacevole.

Giovanni Antonio descrive così il suo brano: «LIBERA innanzitutto racconta una storia vera. Parla di un uomo che è schiavo di se stesso, della sua stessa violenza, della sessualità malata, dell’orgoglio e dell’egoismo che lo tiene prigioniero. Dentro la sua persona – raffigurata nel videoclip con una maschera – c’è un bambino che ha subito violenze, che non ha mai avuto amore, che ha visto cose che un bambino non dovrebbe mai vedere. Nel suo inconscio sa che è schiavo e vuol essere liberato ma è una guerra persa poiché quella maschera gli ha rubato il cuore. C’è solo una donna nella sua vita che ancora non lo ha abbandonato. Lei è quella fiamma accesa dentro la sua casa e senza lei avrebbe già posto fine alla sua vita. La donna è vittima dell’egoismo dell’uomo che chiede solo di essere amato ma è lei che continua a darle un senso. Lo giustifica eppure vorrebbe andare via ma è sempre lì e con la sua sensibilità sa che la vera vittima in fondo non è lei. “Libera la tua anima” è un grido disperato di sofferenza presente in quest’uomo».

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