• 24 Novembre 2024
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Ozieri. Inserimento socio-lavorativo dei migranti, finanziato dalla Regione progetto della Spes

Sede Cooperativa Spes
Il percorso durerà un anno e prevede l’ingresso dei giovani in posizioni lavorative all’interno delle varie attività della cooperativa: panificio, vigna, pizzeria, falegnameria.

OZIERI. È un progetto di inserimento lavorativo per giovani con background migratorio l’ultimo fiore all’occhiello della cooperativa sociale Spes, che da anni opera sotto l’egida della Diocesi di Ozieri per promuovere progetti di inclusione sociale e lavorativa per il territorio. Finanziato dalla Regione con un fondo di 25mila euro provenienti dal bando per l’inserimento dei migranti, il progetto prevede l’inserimento di giovani giunti nell’isola dopo la fuga da Paesi poveri o in guerra in posizioni lavorative all’interno delle varie attività della cooperativa: panificio, vigna, pizzeria, falegnameria.

Prima dell’inserimento, i giovani saranno oggetto di una fase di orientamento per individuare le loro inclinazioni al fine di scegliere il ruolo a loro più adatto; un compito che spetterà a una équipe di specialisti esterni (nove in tutto) tra psicologi ed esperti di servizi per il lavoro, che redigeranno per ciascun soggetto un piano personalizzato. Una volta iniziato il lavoro, i migranti saranno seguiti passo passo dal personale già in forze nelle varie attività della cooperativa, mentre il personale contabile e amministrativo si occuperà degli adempimenti formali, del monitoraggio in itinere ed, alla fine della rendicontazione e dei rapporti con la Regione. Il percorso durerà un anno, e una volta messi a punto i vari step burocratici potrebbe partire già fra qualche settimana, a gennaio. Inserimento lavorativo attivo senza alcun assistenzialismo, come è nella mission della Spes, cooperativa di tipo B nata appunto con la finalità di creare opportunità di lavoro e crescita per persone in difficoltà e avere ricadute positive sul territorio.

Maria Foddai

«Il progetto – spiega infatti Tonino Becciu, presidente della Spes – nasce dall’esperienza e dall’impegno della cooperativa Spes nell’ambito degli inserimenti lavorativi, dell’accoglienza e assistenza materiale, legale, sanitaria e linguistica dei migranti e scaturisce dal principio ispiratore che la persona “vulnerabile” attraverso l’offerta di politiche attive e servizi personalizzati rappresenti una risorsa per il mondo del lavoro concorrendo alla crescita dell’intera comunità e creando valore aggiunto alla società. In coerenza con l’avviso pubblico della Regione – prosegue – l’obiettivo generale del progetto è quello di investire su un lavoro di supporto, accompagnamento, orientamento specialistico e inserimento lavorativo in favore del target centrato sui giovani con background migratorio rifiutando la forma assistenzialista nella risposta ai bisogni dei destinatari ed accrescendo invece le competenze, la professionalità, l’autostima e l’autonomia degli stessi. Ulteriore ambizione del progetto è quella di sensibilizzare la collettività, migliorare e rafforzare la rete dei servizi, coinvolgere gli attori locali che a vario titolo possono essere funzionali ai percorsi di accoglienza, sviluppare il senso di appartenenza ai territori superando la percezione di essere “stranieri”, favorire la crescita culturale e sociale delle comunità della zona anche attraverso la creazione di rapporti di collaborazione, empatia e amicizia».

«La sfida che il progetto intende raccogliere – aggiunge la dottoressa Felina Iacomino, relatrice del progetto ammesso al finanziamento Ras – è quella di non configurarsi come una mera erogazione di servizi, ma come produttrice di un ritorno sociale capace di provocare effetti diretti sullo status quo dei destinatari che attraverso interventi mirati e specializzati potenzieranno il proprio percorso formativo, rafforzeranno la loro motivazione a completare il progetto migratorio e riconosceranno nelle organizzazioni locali un riferimento ed un supporto continuo ed efficace per rispondere alle loro esigenze. L’investimento sul potenziale dei beneficiari diretti inoltre avrà un impatto sociale sulla comunità, a cui periodicamente intendiamo comunicare i risultati delle attività svolte nel rispetto dei principi di trasparenza, accessibilità e inclusione».

Il finanziamento Ras ottenuto per questo progetto proviene dai fondi stanziati con la legge regionale 46 del 24 dicembre 1990 contenente “Norme di tutela e di promozione delle condizioni di vita dei lavoratori extracomunitari in Sardegna. Progetti per il rafforzamento e la valorizzazione dei giovani con background migratorio”, annualità 2023.

A.C.

In copertina: la sede della cooperativa Spesa

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