Ozieri, Mundula: “no” all’uso improprio e strumentale della pagina istituzionale del Comune
Nel mirino del consigliere comunale l’incontro “Migrazioni e diritti alla persona” patrocinato dall’Assessorato alla Cultura.
OZIERI. «Pur nel rispetto delle idee di tutti non posso esimermi dal commentare l’uso improprio che si è fatto di una pagina istituzionale, improprio e strumentale nei contenuti».
Così il consigliere comunale e regionale Nico Mundula (FdI) riferendosi all’incontro ”Migrazioni e diritti alla persona” (tenutosi ieri nel Centro Culturale San Francesco), promosso nella pagina social e nel sito web del Comune, organizzato dalla Società di Sant’Antioco di Bisarcio, in collaborazione con l’associazione Rundines, l’Istituzione San Michele e il patrocinio dell’Assessorato alla Cultura.
Nel mirino del consigliere, il messaggio politico del convegno con al centro la sociologa Sara Farris, ricercatrice internazionale di origini ozieresi, conosciuta per aver introdotto il concetto di ”femonazionalismo”. Concetto teorico che, come si legge nella nota promozionale dell’evento diramata dal Comune, «indica il processo per cui certi partiti nazionalisti della destra si allineano con associazioni femministe e donne delle istituzioni con il fine di giustificare posizioni razziste, e xenofobe, specialmente contro l’Islam, supportandole con i pregiudizi che le persone migranti debbano essere forzatamente sessiste e che la società occidentale sia completamente egualitaria, ovvero che i migranti esigono diritti civili che non gli sono necessariamente dovuti. Così, le ideologie femministe nazionaliste usano i diritti ottenuti nel corso dei decenni per avanzare soluzioni di antagonismo verso l’immigrazione, strumentalizzazione sempre più comune tra le compagini politiche di destra».
«Il problema migratorio sicuramente imponente e di difficile soluzione – continua Mundula – non può essere certo risolto strumentalizzando l’azione attuale del governo Meloni. L’attuale governo è l’unico che finalmente sta affrontando il problema dandogli la giusta collocazione che non è solo Italiana ma Europea. Solo con il coinvolgimento Europeo e non solo a parole, che metta veramente ordine sui ricollocamenti ed una nuova politica nei confronti dei paesi Africani che ne favorisca davvero lo sviluppo potranno ridimensionare il fenomeno», conclude Mundula.
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