Ozieri. Pala (Pd): «Gravi violazioni nella convocazione del Consiglio comunale»
Il segretario cittadino del Partito Democratico interviene per contestare le modalità con cui è stata riunita l’assemblea civica che ha portato all’elezione della neo presidente.
OZIERI | 29 settembre 2024. «Violazioni gravi quanto inutili che mostrano disprezzo e insensibilità istituzionale verso l’intero Consiglio e i cittadini». Queste le dure parole del segretario cittadino del Partito democratico Angelo Pala che interviene per stigmatizzare la procedura con cui la maggioranza ha convocato l’ultimo Consiglio comunale. Una seduta, disertata dal gruppo di minoranza Ozieri Civica, che ha portato all’elezione del nuovo presidente dell’assemblea civica, Loreta Meledina (leggi), dopo le dimissioni dalla carica di Antonio Delogu (leggi). «Una vicenda – spiega Pala – conclusa dalla maggioranza con i suoi tempi e le sue norme, diversi da quelli previsti dal regolamento comunale e dalle norme generali». In sostanza – evidenzia il segretario –, «l’opposizione, coerentemente, non ha partecipato per protestare sulle modalità di convocazione del Consiglio», indetto con «un solo giorno di anticipo invece dei 3 previsti dal regolamento» e con la grave «inadempienza di aver saltato il vice presidente in carica facendo firmare la convocazione al consigliere anziano».
L’altro punto su cui il segretario dem si sofferma, è sulle preferenze raccolte per l’elezione della neo presidente del Consiglio, nominata con soli 8 voti e con 4 schede bianche. «Questo non è un grande risultato – commenta –, praticamente è una presidente eletta dalla maggioranza con una minoranza di voti, 8 su 17. Non è una presidente di garanzia, come dovrebbe essere, dell’intero Consiglio, poiché non rappresenta la minoranza e non rappresenta neppure una parte consistente della maggioranza» (il riferimento è alle 4 schede bianche ndr)».
«Questo risultato certifica che la crisi, iniziata da mesi – prosegue Pala –, è tutt’altro che conclusa e in seno alla maggioranza serpeggiano malumori, sospetti e dispetti che, di fatto, rendono difficoltosa e precaria l’azione amministrativa. Assistiamo a questa situazione con grande preoccupazione perché costringe il Consiglio comunale a girare a vuoto e ad occupare tempo in sterili diatribe personali piuttosto che sui temi di governo della nostra comunità».
Da qui lo sprone del segretario del Pd alla maggioranza: «Si tornino ad affrontare i veri problemi, quali la programmazione regionale, i rapporti con il territorio, la crisi sociale, i servizi comunali e i tanti interventi necessari in città».
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