Ozieri, riapertura delle scuole: la situazione nell’Istituto tecnico “Enrico Fermi”
OZIERI. Si torna a scuola. Sì, ma come? È la domanda che in questi giorni circola con più frequenza all’interno delle famiglie e tra notizie vere, fakes e aggiornamenti continui, spesso è difficile capire come sarà la nuova “normalità scolastica”. Le nuove direttive anti-Covid e le indicazioni ministeriali hanno costretto gli istituti cittadini ad adottare tutte le misure necessarie per rendere quanto più sicure possibili tutte le attività che gli studenti dovranno svolgere, ma ogni plesso dovrà affrontare l’anno scolastico facendo i conti con spazi e strutture, diversi l’uno dall’altro. I collegi dei docenti, riunitisi all’inizio del mese in teleconferenza, hanno fatto il punto su quanto si dovrà mettere in campo e sono state già prese alcune decisioni importanti.
L’alto numero di studenti e l’indisponibilità perdurante della sede storica di Piazza Medaglie d’Oro, costringerà l’Istituto tecnico “Enrico Fermi” ad una turnazione di un venti per cento circa di studenti che dovranno alternarsi tra lezioni in presenza e lezioni telematiche. Per arrivare preparati, nel momento in cui si dovrà dare avvio alla didattica, però, la direzione del “Fermi” ha effettuato, grazie alla partecipazione a due progetti PON, Programma Operativo Nazionale del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, l’acquisto di una consistente dotazione telematica che tra PC, tablet, piattaforme e web cam garantirà piena operatività. L’attività laboratoriale, perno dei diversi indirizzi dell’istituto, non dovrebbe avere grosse ripercussioni anche perché sarà possibile sfruttare gli ampi spazi dell’azienda agraria di Chilivani dove agricoltura e informatica si incontrano con la realizzazione di un progetto che prevede il controllo di una serra di coltivazione attraverso software.
Nessun problema per l’attività della sede staccata di Bono mentre qualche problema si avrà nell’azienda agraria della sede di Bonorva che con l’incendio avvenuto ai primi di agosto, ha subito notevoli danni soprattutto alle colture e agli impianti, praticamente devastati. Un prossimo intervento dell’amministrazione comunale bonorvese, potrà ridare nuovo impulso ma quel che resta al momento è un paesaggio lunare, desolato e grigio che farà molta fatica a riprendere vita. Per l’accoglienza degli studenti, infine, sono stati già tracciati tutti i percorsi da seguire per muoversi all’interno dei locali e sono stati installati anche alcuni termo scanner che provvederanno a rilevare la temperatura all’ingresso mentre resta aperto il delicato tema dei test sierologici per tutto il personale docente e non docente, poiché si dovrà capire se ci sarà un accordo con l’azienda sanitaria che si farà carico dei costi e dell’analisi o se si dovranno cercare altre soluzioni.
Non sono ancora arrivati in sede i banchi nuovi monoposto, mentre alle diecimila mascherina monouso, acquistate dall’Istituto, se ne sono aggiunte altre seimila, inviate nei giorni scorsi dal ministero. Sin da questa settimana, poi, partiranno i corsi di recupero che si svolgeranno in parte in presenza ed in parte a distanza. Insomma, tutto è pronto per la partenza, ma le incognite restano ancora tante.
Come verrà gestito il trasporto degli studenti fuori sede, visto che i bus provenienti dai paesi del circondario si presentavano sempre stracolmi o come si riuscirà a stare in aula con mascherina e zero contatti ed ancora come ci si dovrà comportare in caso di una malaugurata positività?
«Noi siamo pronti, abbiamo rispettato appieno tutte le linee guida e in alcuni casi siamo andati anche oltre, come ad esempio l’installazione dei termo scanner all’ingresso – ha detto il preside prof. Antonio Ruzzu –. Siamo sicuri e certi che la grande professionalità del nostro personale docente e non docente unita alla disciplina dei nostri ragazzi ci aiuterà portare a compimento l’annualità scolastica senza grossi problemi».
La redazione
Nella foto: la sede storica dell’Istituto tecnico “Enrico Fermi” di Ozieri