Ozieri, venerdì la presentazione dei libri di Francesco Squintu e Maria Antonietta Dessì
L’appuntamento è alle ore 20.30 nel chiostro dell’antico convento di San Francesco.
OZIERI. Sarà un appuntamento stuzzicante e stimolante quello che si svolgerà venerdì alle 20,30 ad Ozieri nel chiostro dell’antico convento di San Francesco con la presentazione di due libri: Sedicimilaottocentocinquanta passi di Francesco Squintu e Dove soffia il maestro di Maria Antonietta Dessì.
Il titolo della serata – Racconti e parole tra passato e musica – fa intendere che gli argomenti sul tavolo saranno diversi e a dialogare con gli autori ci saranno la giornalista Barbara Mastino e il libraio Mario Borghi, ma ci sarà anche musica con la splendida voce di Gavinuccia Chirigoni che canterà accompagnata da Francesco Squintu alla chitarra acustica.
Un appuntamento inserito nel cartellone dell’Estiamo in Piazza e patrocinato dal Comune e dall’Istituzione San Michele che segue gli eventi già organizzati e ne precede tanti altri che dovranno venire da qui a settembre. L’immersione dei presenti in un epoca passata sarà totale visto che sarà proprio il passato più o meno recente il filo conduttore dei due libri che raccontano due territori: il Logudoro e il Sinis oristanese.
“Sedicimilaottocentocinquanta passi”
è l’opera prima di Francesco Squintu, tulese di nascita e ozierese d’adozione, giornalista pubblicista, collaboratore della Nuova Sardegna. Come riporta il sottotitolo è “un viaggio tra Storia, racconti e leggende” e i passi del titolo sono quelli che il giovane maestro Gerolamo, suo padre, doveva fare per raggiungere a piedi la piccola scuola di Sa Sia, frazione di Tula, e la sua pluriclasse con quindici alunni.
Partendo da questa esperienza, Francesco, ha riportato a nuova vita i ricordi di un tempo in cui tutto era più lento, con numerose incursioni in limba per riprodurre ancor di più il mondo di allora. Ha ricostruito storie, racconti ed episodi del passato tra i quali i bombardamenti che nel 1943 hanno segnato il territorio e la città di Ozieri o ancora i moti del pane del ’44 con un documento integrale reperito nell’Archivio di Stato di Roma in cui emerge la figura battagliera di un giovanissimo Enrico Berlinguer.
Dove soffia il maestro
Maria Antonietta Dessì, giornalista pubblicista e funzionaria regionale della CNA, è nata a San Vero Milis e vive a Cagliari e con la sua prima pubblicazione “Dove soffia il maestro (racconti di vita nel Sinis)” ha voluto rendere omaggio alle bellezze della sua terra che non dimentica però i sacrifici di chi quella terra l’ha vissuta in passato. Il “maestro” è il vento di Maestrale che segna con la sua costante presenza la vita passata ed attuale di quella zona.
Dessì ricostruisce con profondità d’animo e grande sensibilità, facendo spesso parlare in prima persona i protagonisti, uno spaccato di vita che riporta indietro negli anni. C’è la solitudine e la bellezza del guardiano del faro “il farista con troppe figlie tanto da far costituire una classe scolastica proprio nel faro”, il rito cruento e affascinante della mattanza dei tonni, la crescita e l’evoluzione di alcuni angoli di paradiso che oggi sono ambite mete turistiche ma che ieri vedevano “le ragazze di Bonarcado che per la prima volta accarezzano l’acqua salata con dei costumi improbabili”.
C’era un tempo in cui “le aragoste erano un pasto per tutti” e Maria Antonietta riesce egregiamente a ricostruire “un universo minimalista, un condensato di colori tenui e dolcissimi, un qualcosa che in Sardegna era un patrimonio comune agli inizi del 1900 e subito dopo la seconda guerra mondiale, quando il paese provò a regalarsi dei colori diversi”.
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