Pd: chiusura notturna del PS di Ozieri «un disastro annunciato»
Intervento della segreteria provinciale e del coordinamento del Logudoro del Partito Democratico.
OZIERI | 8 gennaio 2024. È «un disastro ampiamente annunciato», secondo la segreteria provinciale e il coordinamento del Logudoro del Partito Democratico, la chiusura nelle ore notturne del Pronto Soccorso dell’ospedale Segni di Ozieri, definita dal responsabile Giuseppe Mascia «una situazione certamente drammatica» che tra l’altro «non è la prima volta che si verifica». Non c’è da meravigliarsene, infatti, dicono dal Pd, «perché, al Ps di Ozieri sono rimasti in servizio 2 medici» mentre nel reparto di emergenza/urgenza di Sassari «i medici in servizio sono 32 eppure non si vogliono trovare soluzioni operative, anche temporanee».
Tutto annunciato e prevedibile, quindi, e specchio del totale fallimento delle politiche sanitarie della Regione. Eppure, dicono dal Pd, non è passato molto tempo dalle «roboanti interviste di qualche mese fa del direttore generale della Asl di Sassari Sensi e di esponenti politici della maggioranza che governa la Regione, secondo i quali per il presidio ospedaliero ozierese stava per iniziare una sorta di periodo d’oro con le “attività dedicate” (qualunque cosa reale voglia dire questa espressione) portate da 3 a 18». Nel frattempo, invece, si è dovuto assistere alla chiusura («nel silenzio») di Neurologia e Pediatria e a «tanti altri disservizi gravi quali, ad esempio, il non funzionamento, da mesi, della risonanza magnetica e la mancanza di un servizio di Cardiologia con i pazienti dei reparti di degenza costretti a viaggi della disperazione in ambulanza ad Alghero per poter usufruire della consulenza specialistica cardiologica».
La segreteria provinciale e il coordinamento Logudoro del Pd puntano il dito contro il presidente della Regione Solinas e gli assessori alla Sanità che si sono succeduti durante i cinque anni di governo del centrodestra (Nieddu prima e Doria poi) ma anche contro la commissione sanità e il suo presidente (l’ozierese Nico Mundula, ndr) e, in generale, contro tutta la maggioranza, che ha dato il placet a un’unica riforma della Sanità che ha creato «la moltiplicazione delle Asl e la conseguente creazione di tanti posti dirigenziali in più, tutti coperti con nomine politiche».
Adesso il Pd si aspetta risposte, ma per contro rileva «il silenzio assordante, finora, di tutti i soggetti istituzionali e dirigenziali che hanno responsabilità dirette. Ormai sembra si siano abituati e arresi al disastro. Dice qualcosa – sottolineano ancora i Dem – soltanto il capo di gabinetto dell’assessorato regionale all’Ambiente (di FdI Emanuele Beccu, ndr.) il quale, ovviamente, non ha competenze né responsabilità in materia, che parla di interlocuzioni con i vertici Asl».
«Di fatto – è l’amara conclusione del Pd – il quadro è desolante. Magari, fra qualche giorno, ci metteranno una toppa ma sarà una soluzione provvisoria fino alla prossima volta. Davanti a questa situazione è necessario che i partiti si riapproprino della capacità di reagire e di manifestare, coinvolgendo i cittadini, contro questo fallimento e questa situazione deteriorata. Del resto la decisione del centrodestra di licenziare e sostituire il presidente Solinas è, in pratica, una emblematica ammissione di questo fallimento».
A.C.
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