PNRR e digitale, Maria Amelia Lai (Confartigianato Sardegna): «Occasione da non perdere»
In un convegno a Olbia, imprese, politici e Istituzioni si sono confrontati per ragionare sulle prospettive e sulle opportunità che il Piano di Ripresa e Resilienza offrirà al sistema delle 3.156 imprese digitali sarde e dei circa 8.500 dipendenti.
Sono 40 i miliardi di euro stanziati dal Governo per la crescita e digitalizzazione delle imprese in tutta Italia. Una consistente quota di questi fondi arriverà anche in Sardegna a sostegno della modernizzazione, del cambiamento e dello sviluppo delle realtà tecnologiche della regione, la cui mission è innovazione e ricerca.
L’occasione per dibattere e confrontarsi, su come sfruttare i finanziamenti del PNRR in favore delle realtà digitali nell’Isola e nel resto d’Italia è stata il convegno regionale, organizzato da Confartigianato Imprese Sardegna sabato 2 luglio a Olbia, dal titolo «L’artigiano digitale tra PNRR e sfide “glocali”», iniziativa che ha visto incontrarsi imprese, politici e Istituzioni, per ragionare sulle prospettive e sulle opportunità che il Piano di Ripresa e Resilienza offrirà al sistema delle 3.156 imprese digitali sarde e dei circa 8.500 dipendenti.
I lavori sono stati aperti dall’intervento da Maria Amelia Lai, Presidente Regionale di Confartigianato Imprese Sardegna e coordinati da Daniele Serra, Segretario Regionale di Confartigianato Sardegna.
“Per competere nel mercato odierno uno degli strumenti prioritari è il digitale – ha subito detto in apertura la Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna, Maria Amelia Lai – su questa linea il Governo ha messo a disposizione per le attività produttive oltre 40 miliardi di euro: 24,8 per digitalizzazione, competitività, cultura e turismo, 10 per istruzione e ricerca, 5 per rivoluzione verde e transizione ecologica. Insomma, il PNRR è uno strumento per rendere l’Isola e l’Italia un po’ più simili agli altri Paesi: più digitale e infrastrutturata, più green, più attenta alla formazione alla ricerca, più equilibrata socialmente e territorialmente”.
E in Sardegna il “terreno” per lo sviluppo e la crescita delle imprese tecnologiche è molto fertile. Lo dimostrano i dati dell’Ufficio Studi di Confartigianato Imprese Sardegna che ha analizzato il panorama di queste realtà.
Dalla produzione di sistemi robotici all’ingegneria informatica, dalla creazione di software ai servizi informatici, della realizzazione di portali web fino all’elaborazione dati: sono ben 3.156 le imprese sarde attive nel digitale e che sono pronte a fornire servizi e supporti innovativi a tutta l’economia regionale. Un settore caratterizzato da una forte impronta artigiana (circa il 75%) con un numero addetti che supera le 8.500 unità. A livello nazionale le imprese dei servizi digitali sono oltre 146mila.
A supportare questi dati, c’è anche l’indice regionale DESI 2021, che misura la digitalizzazione dell’economia e della società tenendo conto del livello di connettività, di competenze, dell’uso di servizi internet, di integrazione delle tecnologie digitali e di diffusione del digitale nella P.A. Secondo questa analisi, la Sardegna si posiziona al 13esimo posto nella classifica nazionale ma prima tra le regioni del Mezzogiorno. Di contro, per quota di soggetti connessi ad elevate velocità si posiziona invece in terz’ultima posizione.
“Da subito il Governo ha compreso come il digitale non rappresenti più una semplice opzione ma una vera e propria necessità, una spinta importante alla digitalizzazione per tutte le imprese italiane, e quindi anche per quelle della Sardegna – ha continuato la Presidente – per questo il PNRR ha posto grande attenzione alla trasformazione digitale e ai temi della ricerca e dell’innovazione una scelta lungimirante e cruciale per rilanciare e accelerare lo sviluppo della nostra Isola e del nostro Paese».
«Fino a questo momento, la motivazione con la quale si giustificava la mancanza di azioni mirate a innovare tramite il digitale era legata alle risorse, troppo poche, non sufficienti o addirittura mancanti – ha ripreso il Segretario di Confartigianato Sardegna, Daniele Serra – ora, i fondi mancanti non possono più essere un motivo per non innovare. Ma per avere impatti rispetto agli investimenti dei fondi PNRR serviranno strumenti attuativi, meccanismi attraverso i quali si possono scaricare a terra gli intenti per avere impatti».
«Questa del PNRR è un’occasione che la nostra Isola non può lasciarsi sfuggire – ha concluso Lai – per questo auspichiamo che anche da noi possa arrivare una cospicua fetta di finanziamenti che servirebbero a concludere il progetto della Banda Ultra Larga, ridurre al massimo i costi di transazione della trasformazione digitale e incentivare all’acquisto di soluzioni tecnologiche adeguate che portino un reale sviluppo digitale delle imprese».
Per Settimo Nizzi, Sindaco di Olbia, “l’ondata di innovazione è da cavalcare e sfruttare ma dalla Politica le imprese si aspettano atti che diano risposte concrete all’Isola. Per questo è fondamentale stimolare il mondo dell’artigianato per proseguire nella strada dell’innovazione”.
Secondo Quirico Sanna, Assessore Regionale agli Enti Locali e Urbanistica, “oggi le imprese artigiane si sono evolute e producono anche su misura. Fondamentale è la formazione, finalizzata all’occupazione e alla esigenze reali delle imprese, del territorio e dell’economia della Sardegna”.
Maria Assunta Serra, Direttore Generale di Sardegna Ricerche ha raccontato le esperienze dell’Ente regionale per la crescita, valorizzazione e tutela dell’artigianato sardo.
Il tema della mancanza di manodopera è stato affrontato da Gianni Sarti, Presidente Cipnes, il quale ha sottolineato come occorra trovare soluzioni per attrarre forza lavoro nei centri produttivi nell’Isola.
Per Paolo Manfredi, Responsabile Osservatorio Nazionale sul PNRR di Confartigianato, “le imprese devono essere traghettate verso la transizione digitale anche se queste sono troppo spesso attratte dalla tecnologia e troppo poco dalle soluzioni. E’ necessario, per questo, sostenere il loro sviluppo e la circolazione delle competenze a tutti i livelli”.
Giuseppe Fasolino, Assessore Regionale alla Programmazione, ha invece centrato il suo discorso sull’incentivazione delle imprese artigiane e quindi sulla legge 949 sull’artigianato. “Tra il 2016 e 2019, con la legge al 10% di fondo perduto, sono stati erogati 4 milioni di euro per investimenti complessivi di 10 milioni di euro. Tra il 2020 e il 2022, con la legge al 40% di fondo perduto, abbiamo erogato 40 milioni di euro che hanno generato una leva di 100milioni diretti. Posso anticipare che nella prossima variazione di Bilancio per l’artigianato saranno disponibili 18 milioni di euro, questo perché il settore è trainante per tutta l’economia regionale. Nella prossima programmazione europea bisogna trovare incentivi per supportare le imprese nella produzione”.
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