La 27^ edizione del “Premio Gallura” incorona i vini del Monte Acuto e del Goceano
Il “Premio Gallura” si conferma tra le più importanti kermesse enologiche riservate ai viticoltori sardi.
LOIRI PORTO SAN PAOLO. Quest’anno la XXVII edizione del “Premio Gallura”, non si rammarichi nessuno, si potrebbe definire “Premio Monte Acuto-Goceano”. Basti leggere i nomi dei viticoltori partecipanti e soprattutto quelli classificati ai primi tre posti, per etichettarlo nel nuovo modo.
Neppure il Covid-19 ha interrotto una delle più importanti kermesse enologiche riservate ai viticoltori sardi.
Nonostante i tanti e gravissimi danni economici-sociali e sanitari provocati dalla pandemia, la macchina organizzativa ha infatti viaggiato a pieno regime. Grazie soprattutto alla guida dall’esperto ozierese Giuliano Lenzini, trapiantato in Gallura, che dal lontano 1994 organizza questo evento promozionale che si è imposto all’attenzione dell’opinione pubblica isolana e che col passare del tempo ha sollecitato, spronato, invogliato tanti viticoltori non solo a partecipare al concorso, ma anche ad intraprendere la strada nel creare una moderna azienda vitivinicola.
Due commissioni si sono alternate nella valutazione dei vini presentati: la prima formata dai sommelier Giannetto Lapia e Gavino Virdis che, oltre alla valutazione dei vini in concorso, ha provveduto a escludere quelli “difettosi”. Alla seconda commissione, invece, composta da Luigi Regaglia e Franco Murgia il compito di approfondire, rivisitare e valutare la miglior espressione enologica dei viticoltori partecipanti, provenienti da quattro province.
Sulla valutazione delle due commissioni e dalla lettura dei risultati, è intervenuto lo stesso Lenzini per un parere complessivo: «I vini bianchi tra cui spicca il Vermentino, ma anche l’Arvisionadu, sono al top per quanto riguarda la qualità. Nei rossi – prosegue – oggi si assiste ad una presenza sempre più importante dei vitigni internazionali come Cabernet, Merlot e poche presenze dei nostri vitigni tradizionali come Cannonau e Bovale, ma la qualità è buona. I rosati rappresentano una ristretta cerchia di produttori con vini interessanti, ma con ampi margini di crescita qualitativa. I vini da dessert, invece, come il moscato di Sennori e i passati sono un pezzo di storia dell’enologia sarda». Lenzini si è soffermato anche sulla categoria degli appassionati, sempre più ampia, che trasformano uve acquistate da altri viticoltori: «Si assiste alla loro produzione di vini da pasto che definisco piacevole».
Il tradizionale pranzo conviviale e la consegna dei riconoscimenti di questa XXVII edizione del “Premio Gallura” sono previsti a fine ottobre.
LA CLASSIFICA
Vini Bianchi autoctoni
- Amedeo Cidali (Benetutti)
- Salvatore Cherchi (Benetutti)
- Mario Bacchitta (Dorgali)
Vini Bianchi piccoli produttori
- Tonino Sini (Benetutti)
- Sergio Demuru (Berchidda)
- Gabriele Perinu (Oschiri)
Gran menzione: Aldo Boe (Ozieri)
Vini Bianchi grandi produttori
- Tonino Farina (Bono)
- Fratelli Sanna (Berchidda)
- Tonino Cosseddu (Benetutti)
Vini Rosati
- Giovanni Cubadda (Ozieri)
- Pinuccio Saba (Ozieri)
- Gianni Saba (Ozieri)
Gran Menzione: Uccio Spanu (Ozieri)
Rossi piccoli produttori
- Giuseppe Virdis (Bono)
- Xavier Montoia (Bono)
- Marcello Fronteddu (Siniscola) – Francesco Fara (Sennori)
Gran Menzione:
Peppino Depperu (Luras)
Raffaele Demuro (Oschiri)
Paolino Secchi (Siniscola)
Vini Rossi grandi produttori
- Tonino Farina (Bono)
- Mariano Molotzu (Bono)
- Fratelli Meloni (Atzara) – Fratelli Sanna (Berchidda)
Vini da Dessert
- Francesco Fara (Sennori)
- Bastiano Usai (Ozieri)
Vini Rossi appassionati
- Franco Farris (Siniscola)
- Tonino Argiolas (Siniscola)
- Lorenzo Molinas (Olbia)
Giuseppe Mattioli
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