PROCASU, il progetto della Coop Allevatori di Mores che punta alla certificazione della filiera produttiva
- 29 Maggio 2022, 17:05
Gianni Re (responsabile scientifico): «L’obiettivo è immettere sul mercato nuove tipologie di formaggi di provenienza tracciata e certificata che rispettino le regole del benessere animale».
MORES. Grazie alla varietà e qualità di prodotti propri della dieta mediterranea e di tradizioni tipiche regionali (DOP, IGP, etc.), l’agroalimentare rappresenta un comparto rilevante nell’economia del “Made in Italy”, la cui tutela e valorizzazione deve essere obiettivo comune di operatori del settore, classe politica, associazioni di categoria e ricercatori. Il che significa difendere le tecniche produttive, la storia e l’identità culturale del nostro Paese.
Proprio su questa visione si innesta il progetto di ricerca PROCASU (acronimo di PROduzioni CAsearie Sostenibili e di qUalità) che, nell’ottica della diversificazione delle produzioni, ha come obiettivo quello di ampliare i prodotti a certificazione UNI EN ISO 22005:2008 della Cooperativa Allevatori di Mores estendendola a tutta la filiera, a partire dal latte prodotto in allevamento. Il programma interessa 16 aziende scelte fra i soci conferitori della Coop nei territori di Nughedu San Nicolò, Osilo, Mores, Tula, Bonnanaro, Ardara e la Nurra di Sassari, in funzione della loro quota altimetrica.
Il Piano è finanziato dal PSR Sardegna 2014-2020 della RAS e vede coinvolto, inoltre, anche il CNR ISPAAM (Consiglio Nazionale delle Ricerche – Istituto per il Sistema Produzione animale in Ambiente Mediterraneo).
«Il progetto – spiega il responsabile scientifico Gianni Re – nasce dalla necessità di promuovere la tutela, la conservazione e la valorizzazione della biodiversità focalizzando l’attenzione su sistemi agro-silvo-pastorali mediterranei come principale risorsa alimentare per il bestiame e fonte di prodotti salubri e di provenienza certificata, nonché di importanti servizi ecosistemici per la collettività».
«Il fine ultimo – continua – è di immettere sul mercato nuove tipologie di formaggi di provenienza tracciata e certificata (dall’erba al pascolo al formaggio) che rispettino le regole del benessere animale, con ovini alimentati con essenze foraggere provenienti da pascoli migliorati e prati, gestiti con tecniche agronomiche che si avvantaggeranno delle più recenti acquisizioni scientifiche».
Nel suo complesso «questo piano –conclude Re – mira pertanto a sviluppare, sperimentare in campo e promuovere iniziative che migliorino i benefici e la sostenibilità di sistemi agro-silvo-pastorali della Sardegna».
Il gruppo di ricerca unisce le due sedi dell’Ispaam e specifiche competenze, da aspetti agronomici ai composti bioattivi dell’erba sino alla caratterizzazione molecolare di peptidi ad alto valore biologico nel latte di pecora e derivati. Oltre a Gianni Re, partecipano al progetto i ricercatori Leonardo Sulas, Federico Sanna, Giovanna Piluzza e Simonetta Caira.