Il programma della XXXIV edizione del Time in Jazz
BERCHIDDA. È stato presentato l’8 aprile il programma della XXXIV edizione del Time in Jazz, il festival internazionale ideato e diretto da Paolo Fresu che si terrà dal 7 al 16 agosto a Berchidda e in altri centri del nord Sardegna (Arzachena, Bortigiadas, Buddusò, Bulzi, Ittiri, Loiri Porto San Paolo, Luogosanto, Mores, Olbia, Oschiri, Porto Rotondo, San Teodoro, Telti e Tempio Pausania) facendo tappa con i suoi concerti del mattino e del pomeriggio in spazi e scenari sempre differenti, tra chiesette di campagna, scorci di mare, piazze, boschi, siti archeologici.
Quest’anno il titolo scelto è “Stelle”, un titolo ispirato a Dante Alighieri, nel settimo centenario della morte, e al suo capolavoro, La Divina Commedia.
«Superato il momento pandemico della scorsa edizione – ha detto Fresu – ci sentiamo pronti e motivati ad affrontare il presente sotto la buona stella della passione e della condivisione che da sempre ha permeato Time in Jazz. Un festival che esula dai generi come il jazz ci ha insegnato e che brilla di luce propria. Al ritmo pulsante della galassia sonora che illumina le infinite notti stellate della Sardegna e i suoi bassi cieli africani».
Il programma della XXXIV edizione del Time in Jazz
Le stelle, nella loro “dinamica immutabilità”, nel loro ricordarci che l’“eternità appartiene agli astri ma non all’uomo”, hanno da sempre stimolato l’anima e la fantasia di filosofi, scrittori, poeti, musicisti. Come David Bowie, che ha guardato alle stelle attraverso il suo personaggio forse più amato, Ziggy Stardust, e in brani come “Space Oddity”, “Starman”, “Life on Mars?”, fino al suo album-testamento, “Blackstar”, uscito il 6 gennaio 2016, appena due giorni prima di lasciare questo mondo. E appunto al “Duca Bianco” è dedicato uno dei concerti di spicco nel cartellone del prossimo Time in Jazz, “Heroes“, un progetto presentato due anni fa a Monsummano Terme, in Toscana, e di recente consegnato alle tracce dell’omonimo cd pubblicato da Paolo Fresu in occasione del suo sessantesimo compleanno.
Insieme al trombettista sardo, sul palco di Berchidda (l’11 agosto) così come sul disco, cinque nomi di primo piano della scena jazzistica nazionale: la cantante Petra Magoni, Francesco Diodati alla chitarra, Francesco Ponticelli al basso, Christian Meyer alla batteria e, al trombone e all’elettronica Gianluca Petrella, che il pubblico di Time in Jazz potrà applaudire ancora sia alla testa del suo gruppo Cosmic Renaissance (il 13 a Berchidda) sia affiancato dal vibrafonista Pasquale Mirra (il 12 a Buddusò).
Altro impegno in agenda anche per Petra Magoni, che sotto l’insegnadel duo Musica Nuda insieme al contrabbassista Ferruccio Spinetti, sarà protagonista (il 9 agosto) di un evento attesissimo a ogni edizione del festival: il concerto in omaggio a Fabrizio De André a L’Agnata, la tenuta nei pressi di Tempio Pausania che a metà anni Settanta divenne la dimora del grande cantautore genovese in terra sarda.
Appuntamento immancabile del festival è anche la traversata marittima in musica a bordo della nave della Corsica Ferries–Sardinia Ferries in viaggio da Livorno a Golfo Aranci, che stavolta (data ancora da stabilirsi in base all’evolversi dell’emergenza Covid) imbarcherà voci, ukulele e percussioni di Sara Magon e Clara Zucchetti con il loro repertorio ispirato perlopiù alle musiche tradizionali dei più disparati angoli del mondo.
Diverse altre voci si ascolteranno questa estate a Time in Jazz: quella di Fabio Concato (il 14 a Berchidda), tra i protagonisti della canzone d’autore degli ultimi quarant’anni; quella di Mario Venuti (il 9 a Porto Rotondo), un cammino partito nei primi anni Ottanta con una band come i Denovo, prima di intraprendere la sua carriera solistica; e quella di John De Leo (il 10 a Telti), già frontman dei Quintorigo, artista trasversale, dalla vocalità duttile e sperimentale. E si ascolteranno anche suoni della tradizione sarda con gli organetti di Pierpaolo Vacca e del giovanissimo Giacomo Vardeu (il 15 a Berchidda); tradizione che, da isola a isola, si incrocerà con quella celtica in una “Suite Sardegna” proposta ad hoc dalla violoncellista irlandese Naomi Berrill (il 12 a Bortigiadas).
Ma è naturalmente il jazz nelle sue diverse declinazioni e nei suoi immediati dintorni a fare la parte del leone nel programma del festival: ecco dunque in arrivo a Berchidda (il 12 agosto) il trombettista Avishai Cohen, stella del jazz israeliano, alla testa del suo gruppo elettrico Big Vicious con cui ha firmato uno dei dischi più interessanti dello scorso anno; ed ecco poi una variegata rappresentanza della scena italiana: il trio Floors di Filippo Vignato (trombone, effetti), Francesco Diodati (chitarra) e Francesco Ponticelli (contrabbasso, elettronica), tre giovani musicisti tra i più interessanti della nuova scena jazz italiana (l’11 a Budoni);
il quartetto di Matteo Pastorino (l’11 a Loiri Porto San Paolo), voce emergente del clarinetto in Europa, nato e cresciuto in Sardegna ma di stanza a Parigi; il trio MAT (il 13 a Ittiri) di Marcello Allulli (sax tenore), Francesco Diodati (chitarra) e Ermanno Baron (batteria), sulle scene dal 2007 e prossimo a firmare il suo quarto album; Fabio Giachino, artista eclettico, attivo come pianista entro i confini del jazz e della musica improvvisata ma anche come producer nella musica elettronica (il 10 a Luogosanto); il Trio Bobo, formazione di impronta jazz-rock nata nel 2002 intorno dalla sezione ritmica di Elio e le Storie Tese, ovvero Faso (basso) e Christian Meyer (batteria), più il chitarrista Alessio Menconi (il 10 ad Arzachena); il pianista Paolo Di Sabatino alla testa del suo trio (il 14 a Mores) con Marco Siniscalco (basso) e Glauco Di Sabatino (batteria), lo stesso organico che il pubblico di Time in Jazz ritroverà sul palco anche ad accompagnare in concerto Fabio Concato,
E, ancora, il pianista umbro Ramberto Ciammarughi sia in solo (il 14 a Bulzi), sia in compagnia dello scrittore Gavino Ledda e di Paolo Fresu per dare forma a una produzione originale in tema con questa edizione di Time in Jazz, “Sa Divina Cummedia” (il 13 a Oschiri), che trae origine dalla prima e coraggiosa traduzione dell’opera di Dante in sardo fatta da Pietro “Pedru” Casu (1878 – 1954), parroco, letterato e studioso della lingua sarda.
A Paolo Fresu spetterà anche il compito di chiudere la serie di concerti in quello che è ormai da qualche edizione il teatro dell’ultimo atto del festival, lo Stagno di San Teodoro (il 16 agosto): ad affiancare il trombettista, questa volta, un protagonista del jazz scandinavo, il contrabbassista svedese Lars Danielsson, per ripercorrere dal vivo note e emozioni del loro album “Summerwind”.
Berchidda è culla di tanti talenti e realtà musicali che anche quest’anno troveranno spazio nel festival: come la storica Banda Musicale “Bernardo De Muro”, nelle cui file ha mosso i primi passi lo stesso Paolo Fresu; come la Funky Jazz Orkestra, chiamata a esibirsi sia in concerto che in street parade nelle vie e nelle piazze del paese; e come il batterista Giovanni Gaias, impegnato con il suo trio (Jim Solinas all’Hammond, piano e synth, e Giuseppe Spanu alla chitarra) tutte le notti nello spazio dopoconcerto, Time After Time, insieme a ospiti ogni volta diversi (il sassofonista campano Vincenzo Saetta, e i sardi Menhir & Dj Kork, il bassista Gavino Riva, la cantante Manuella), e poi sul palco di piazza del Popolo, con la partecipazione del duo blues Don Leone e del chitarrista tuareg Bombino, per la tradizionale festa di Ferragosto.
Forte del riuscito debutto dell’anno scorso, ritorna poi il “FestivalBar”, la serie di showcase in scena ogni sera nei bar berchiddesi; quasi un festival nel festival, a cura di Michele Pinna e Luca Devito, che farà anzi da apertura alla dieci giorni della XXXIV edizione del Time in Jazz il 7 agosto.
Protagonisti alcune delle proposte più interessanti del panorama musicale sardo – la cantautrice sassarese Angela Colombino, l’olbiese Bella Socio del collettivo Negative Outcomes, il cantautore algherese Davide Casu, The Giannies con il loro punk e rock’n’roll, Black Victor & Williboy Taxi, ovvero Vittorio Pitzalis, tra i bluesman più rappresentativi della Sardegna, e William Rossi – e altri artisti in arrivo invece dalla Penisola: The Blues Against Youth, progetto solista di matrice country/blues del musicista romano Gianni TBAY, il Lovesick Duo dei bolognesi Francesca Alinovi e Paolo Roberto Pianezza tra country, rock’n’roll e western swing anni ’40 e ’50, e il rock-blues dei Caboose di Luis De Cicco e Carlo Corso.
XXXIV edizione del Time in Jazz: il progetto Time to Children
Oltre alla musica dal vivo, come sempre a Time in Jazz, tanti altri appuntamenti e attività caratterizzeranno anche la prossima edizione. Uno spazio sempre più rilevante viene dedicato all’educazione musicale dei bambini con l’ampliamento del progettoTime to Children, patrocinato dall’associazioneIl Jazz va a Scuola e sviluppato da Time in Jazz con il sostegno del Banco di Sardegna.
Dal 9 al 16 agosto bambini, ragazzi e adulti saranno accompagnati, attraverso spettacoli, laboratori, flashmob e mostre, alla scoperta della musica jazz e popolare, degli strumenti musicali, della multisensorialità, della musica come condivisione e tanto altro; guide d’eccezione in questo viaggio dal titolo “Twinkle, twinkle little star…” musicisti ed educatori, come il brioso duo a base di percussioni, ukulele e voce formato da Sara Magon eClara Zucchetti, la musicista e musicoterapeuta Francesca Romana Motzo, il trombettista Mirco Rubegni, i percussionisti Pasquale Mirra, Danilo Mineo e Stefano Baroni, il musicista e etnomusicologo Ambrogio Sparagna, il cantante John De Leo, l’etnomusicologo Fabio Calzia e l’illustratore Alessandro Sanna, l’attore Giancarlo Biffi, la cantante Catia Gori e la violinista Sonia Peana, ideatrici e coordinatrici del progetto, e tanti altri che verranno ad aggiungersi prossimamente.
Da quest’anno Time to Children entra a far parte di Time to Campus,un più ampio progetto di educazione non formale e informale e di attività ludiche per l’empowerment dell’infanzia e dell’adolescenza; finanziato dal Dipartimento per le politiche della Famiglia del Consiglio dei Ministri, tende a promuovere un nuovo servizio di welfare di comunità per lo sviluppo di attività educative legate al jazz, in cui esso diventi strumento principale di didattica musicale per bambine e bambini tra gli otto e gli undici anni. Un campus stanziale e un grande programma di accoglienza e partecipazione artistica con musica, teatro, arte, natura ed educazione, immersione nel territorio, sport, supporto alle famiglie e coinvolgimento di grandi artisti sotto la direzione artistica di Sonia Peana (video: https://bit.ly/31TnDk3).
XXXIV edizione del Time in Jazz: libri, cinema e mostre
Immancabile anche l’appuntamento con Time to Read, la serie di incontri con i libri e i loro autori, che a Berchidda, negli spazi di Sa Casara (l’ex caseificio oggi sede dell’associazione Time in Jazz), ospiterà il giornalistaGiacomo Serreli con “Boghes e Sonos”, operache ripercorre sessant’anni di musica isolana, il musicistaBruno Tommaso,co-autore del libro “La scuola che sognavo. La musica come bene comune, il jazz come dialogo”, Luigi Onori, giornalista musicaleche porta in dote “La storia del Jazz” scritta insieme a Riccardo Brazzale e Maurizio Franco; dalle stelle della musica si viaggia su quelle del cielo con il fisicoEugenio Coccia, che introduce al pubblico “Stelle, galassie e altri misteri cosmici”. Tra fiaba, illustrazione e musica è invece il libro per l’infanzia Nidi di Note, presentato da Bruno Tognolini e Alessandro Sanna, rispettivamente autore e illustratore dell’opera. A chiudere le presentazioni editoriali, “Time in Jazz Diary 2020” (Postcard 2020), che rievoca la scorsa edizione del festival attraverso l’obiettivo della fotografaAlessandra Freguja.
Si apre alle suggestioni legate al tema “Stelle” la rassegna di film e documentari a cura del regista Gianfranco Cabiddu: si comincia con un tributo alla figura di David Bowie, con la proiezione del videoclip di “Blackstar”, del documentario “David Bowie last five years” e di “Stardust“, film del 2020 tra storia e fiction diretto da Gabriel Range. Proporrà invece una riflessione sul momento critico che sta vivendo il mondo dell’arte e dello spettacolo la visione del documentario “50 Santarcangelo Festival“, mentre “Musica da lettura – P60lo Fresu” è il film del concerto che si è tenuto per i sessant’anni appena compiuti del trombettistaall’Archiginnasio di Bologna, luogo della cultura per eccellenza, con Alessandro Bergonzoni come guida di eccezione. Le “stelle” di Dante verranno rievocate con la proiezione della “Lectura Dantis per voce solista”, la prima di una serie di letture della Divina Commedia tenuta da Carmelo Bene nel 1981, per l’anniversario della strage di Bologna.
Le arti visive troveranno il consueto spazio con le opere della Collezione di Arte contemporanea nata grazie al contributo degli artisti che negli anni hanno partecipato alle iniziative del festival, in esposizione alla Casara, dove saranno allestite anche alcune mostre temporanee: “Jazz Frames”, con gli acquerelli di Severino Salvemini, le riproduzioni dalle tavole originali di Alessandro Sanna per i libri “Crescendo” e “Nidi di note”, e la mostra delle fotografie di Alessandra Freguja e Gabriele Lugli che raccontano la passata edizione del festival, con i suoi volti, le sue emozioni e le sue suggestioni.
A completare e arricchire il programma contribuiranno infine vari incontri e degustazioni di prodotti dell’enogastronomia locale e le consuete iniziative di promozione e sensibilizzazione ambientale raccolte sotto l’insegna Green Jazz: Time in Jazz fa parte di Jazz Takes The Green, la rete dei festival jazz ecosostenibili, prima esperienza italiana di aggregazione di eventi culturali che hanno a cuore la causa Green.
Foto di copertina: Heroes (foto Roberto Cifarelli)
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