Quindici anni fa Ozieri inaugurava il suo primo corso universitario
«Ozieresi, siamo consapevoli dell’importanza ad Ozieri di un corso universitario? Siamo pronti, anche con sacrifici economici a supportare questa situazione, questa istituzione che fa onore alla città? Il mio invito è quello di restare uniti, lasciando da parte le divisioni politiche, curare tutti questo tesoro, questo bene pubblico che darà lustro, dignità e prestigio alla città di Ozieri».
Con queste parole, nell’ottobre del 2005, il cardinale Mario Francesco Pompedda chiuse il suo intervento durante la cerimonia di inaugurazione del corso universitario in produzioni animali “Gestione e allevamento degli equini”. Parole chiare e velatamente profetiche quelle del porporato che, conoscendo bene i suoi concittadini, aveva forse già previsto il rischio di una chiusura prematura, così come poi realmente avvenne. Non entrando nel merito delle cause che hanno portato al fallimento dell’iniziativa, resta il merito e la lungimiranza dell’allora sindaco Giovanni Cubeddu. Il quale evidentemente aveva intuito l’importanza di un corso universitario in città. Non solo per i risvolti culturali, ma soprattutto per quelli economici legati al tema del cavallo, vocazione storica di Ozieri. Oggi, a distanza di 15 anni, pensare di dare vita ad un altro corso universitario in città è possibile o è pura utopia?