Regionali di scherma: l’ozierese Gianluca Manca argento negli assoluti di Fioretto
Dopo tanti anni, la scherma ozierese torna a far parlare di sé. Lo schermidore Gianluca Manca, seppure tesserato per l’ASD Circolo Schermistico Sassarese, si è infatti piazzato secondo nella specialità Fioretto maschile ai Campionati regionali assoluti di Cagliari, contribuendo al buon risultato della sua squadra, che ha fatto registrare anche un primo posto, quello dell’altro ozierese Andrea Sechi, residente a Sassari, ma con nonno, zii e cugini ad Ozieri, fresco campione regionale di spada nella categoria Giovanissimi ed il terzo posto di Edoardo Fiesoli, accompagnati da altri buoni piazzamenti. Abbiamo incontrato Gianluca Manca che di buon grado ha risposto alle nostre domande.
Complimenti Gianluca, dove eravamo rimasti? Dopo i fasti della Società Schermistica Ozierese c’eravamo un po’ persi di vista, ma ora scopriamo con piacere che sei sempre in attività.
«Sì sono passati veramente tanti anni da quella che per molti ragazzi ozieresi è stata veramente una bella esperienza di sport e di vita: ho praticato la scherma per circa 18 anni e ho smesso nel 1997 quando partii a Carrara per il servizio civile. Quindi l’università, il lavoro… e in un baleno sono passati altri 17 anni. Poi, quel che non ti aspetti: nel 2014 l’incontro del tutto casuale, a Sassari col mio maestro di scherma, Gianfranco Masia, che mi invitò ad andare a trovarlo in palestra e così ho ripreso…
Ci sono voluti circa tre anni per capire come si era evoluto questo sport, ma la tecnica non si dimentica… il corpo ne ha memoria e, seppur appesantito dal passare degli anni, risponde. In verità lo sforzo maggiore è stato a livello mentale: ho smesso a 23 anni e riprendere a 40 non è stato per nulla semplice».
Qual è la situazione della scherma in Sardegna sia dal punto di vista societario che per quanto riguarda i singoli atleti e/o squadre?
«Attualmente in Sardegna ci sono 6 società di scherma: 3 a Cagliari, 1 a Nuoro, 1 a Oristano e 1 a Sassari con dei numeri interessanti e con margini di crescita; ci sono atleti di buon livello, come lo spadista Cagliaritano del Cus Cagliari Ben Amara che di recente ha partecipato ad alcuni allenamenti con la Nazionale o come i giovanissimi fiorettisti, del Circolo Schermistico Sassarese, Marco Martinelli finalista agli ultimi campionati italiani (antecovid) di categoria e Rachele Era semifinalista sempre ai Campionati Italiani.
Per quanto riguarda l’attività, nelle scorse settimane si sono disputati i campionati regionali GPG ed il Circolo ha conquistato il titolo o è andato a medaglia in tutte le categorie. Non posso, però, non citare la nostra grande squadra paralimpica che, negli ultimi campionati italiani, è andata a medaglia con la forte Giuseppina Meloni e la squadra Master capitanata dall’inossidabile Sandro Bartoletti, che è andata a podio in tutte le categorie nelle ultime due prove nazionali di Terni e Carrara nelle quali ho gareggiato anch’io, ottenendo due terzi posti.
Il Circolo Schermistico Sassarese, che ringrazio per il continuo sostegno e affetto, è una società ben organizzata con circa 50 atleti in totale, compresi quelli della squadra paralimpica e della squadra master; gli allenamenti si svolgono nel Palascherma di via Togliatti, una bella struttura dedicata unicamente alla scherma con 15 pedane su cui potersi allenare nelle tre discipline della scherma (fioretto, spada e sciabola). Negli ultimi mesi è stata avviata anche una collaborazione con le scuole cittadine per avviare i ragazzi alla scherma. Lo staff tecnico del Circolo è di assoluto livello, col Maestro Gianfranco Masia, che è affiancato dall’istruttore Nazionale Sandro Bartoletti e dall’istruttore regionale Mariangela Busi, con i quali collabora il preparatore atletico Camillo».
E più in generale, come vedi lo sport (tutti gli sport) in Sardegna?
«Vivere in un’isola non ci aiuta… la crescita nello sport, e non solo nello sport, può avvenire solo attraverso un confronto continuo con altre realtà; più queste realtà sono di alto livello, maggiore sarà la crescita, ma spostarsi dalla Sardegna è sempre complicato e costoso; le strutture sono poche e spesso non sono all’altezza e così, nel tempo, si “bruciano” i talenti.
Ricordo che a Ozieri ci allenavamo nell’odierno Pala Murratzu due volte la settimana dal 15 alle 19 in una struttura che condividevamo con altre quattro società e che non potevamo attrezzare come una sala di scherma richiederebbe… in quegli anni abbiamo raggiunto degli ottimi risultati sia a livello regionale che nazionale, ma sono sempre stato convinto che avremmo potuto far di più e meglio in una struttura adeguata. Sarebbe perciò auspicabile un maggiore impegno da parte degli amministratori ai vari livelli al fine di incentivare e sostenere al massimo le attività sportive, ma questo è un discorso lungo e molto complesso e forse questa non è la sede opportuna».
Pensi che il COVID farà sentire per molto tempo la sua presenza nelle varie discipline sportive?
«Spero di no… noi siamo stati fortunati perché non essendo uno sport di contatto abbiamo potuto riprendere prima di altri, seppur con un rigore altissimo ed una piena attuazione dei protocolli imposti dalle norme. Anche durante le gara l’agonismo e ovviamente la socializzazione sono stati limitati dai protocolli, e seppure gli schermidori sono abituati alla disciplina, non è facile, speriamo di uscire presto da questa situazione pandemica».
Pensi che ad Ozieri potrebbe rinascere una Società Schermistica?
«Non ti nego che negli ultimi tre anni abbiamo cercato di fare delle ipotesi, ma non è facile: innanzitutto, come detto, servono gli spazi adeguati; poi serve uno staff tecnico e una società e soprattutto gli atleti, ma mai dire mai…».
I tuoi programmi per il futuro?
«Chi può dirlo…? Non ho particolari obiettivi, a me basta divertirmi; se poi arriva qualche risultato bene, altrimenti la mia vittoria è partecipare. Per ora spero che il fisico mi aiuti per andare avanti ancora un paio di anni, quello che mi preme di più è poter essere utile in palestra facendo da sparring partner per i più giovani».
Cosa mettiamo in varie ed eventuali?
«Riprendere a fare scherma è stato come fare un salto indietro nel tempo…sarebbe bello riaprire a Ozieri o quantomeno iniziare ad organizzare delle gare… vedremo.
Permettimi di ringraziare ancora il Circolo Schermistico Sassarese e soprattutto il mio maestro Gianfranco Masia per quello che mi ha insegnato fin dai tempi in cui operava ad Ozieri e a cui devo l’amore per questo sport».
Fin qui Gianluca Manca, che ringraziamo per la disponibilità, augurandogli ogni successo nella sua seconda carriera sportiva.
Raimondo Meledina
Nella foto di copertina: Gianluca Manca col maestro Gianfranco Masia