Regione, legge Omnibus: approvati gli emendamenti presentati dal M5s
Grazie all’impegno dei consiglieri pentastellati più fondi per “Ritornare a casa”, caschi refrigeranti e aziende colpite dagli incendi.
CAGLIARI. Trenta milioni di euro in più per il programma “Ritornare a casa”, 400 mila euro per l’acquisto di caschi refrigeranti per i malati oncologici, e altri 200 mila euro in favore delle imprese colpite dal vasto incendio avvenuto lo scorso 22 settembre nella zona industriale di Predda Niedda a Sassari. È un grande risultato quello conseguito oggi dal Gruppo del M5s in Consiglio regionale. Grazie all’approvazione degli emendamenti alla legge Omnibus, a prima firma Desirè Manca, presentati dai pentastellati, sono stati raggiunti obiettivi importanti.
Per quanto riguarda il programma regionale di assistenza domiciliare “Ritornare a casa”, la proposta avanzata da Desirè Manca di provvedere ad un consistente aumento dei fondi, è stata accolta con favore da tutto il Consiglio regionale della Sardegna.
«Avere ottenuto uno stanziamento di 10 milioni di euro, per gli anni 2021, 2022 e 2023, per il programma “Ritornare a casa” è una grande soddisfazione. Grazie a questi fondi – commentano i consiglieri dei Cinque stelle Desirè Manca, Roberto Li Gioi, Michele Ciusa e Alessandro Solinas – i malati sardi e le loro famiglie potranno finalmente ricevere somme adeguate alle ingenti spese che devono sostenere per garantire l’assistenza ai propri cari 24 ore su 24».
Soddisfazione, dunque, per i pentastellati che, accolto l’appello di un malato di Sla di Sassari, hanno presentato un emendamento teso a ottenere ulteriori fondi da destinare al programma regionale “Ritornare a casa”, finalizzato a garantire l’assistenza nel proprio domicilio alle persone non autosufficienti gravi.
Il Consiglio regionale ha inoltre approvato un emendamento indirizzato a coprire l’acquisto di caschi refrigeranti da destinare ai malati di tumore. Gli ospedali pubblici sardi, grazie a uno stanziamento di 200 mila euro (per due anni) saranno forniti dei presidi medici e tecnologici più adeguati per la prevenzione dell’alopecia indotta dalla somministrazione dei trattamenti chemioterapici.