• 30 Gennaio 2025
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Rinnovabili, il CdM impugna legge della Regione Sardegna sulle aree idonee

Parco eolico
La presidente Todde: «Finché saremo alla guida della Sardegna, ci opporremo a qualsiasi tentativo di minacciare, imporre veti o dettare condizioni ai danni dei sardi».

CAGLIARI | 30 gennaio 2025. Il Consiglio dei Ministri, su proposta del Ministro per gli affari regionali e le autonomie Roberto Calderoli, ha deliberato martedì di impugnare la legge della Regione Sardegna n. 20 del 05/12/2024, recante “Misure urgenti per l’individuazione di aree e superfici idonee e non idonee all’installazione e promozione di impianti a fonti di energia rinnovabile (FER) e per la semplificazione dei procedimenti autorizzativi”. Secondo il CdM «talune disposizioni, eccedendo dalle competenze statutarie e ponendosi in contrasto con la normativa statale ed europea in materia di energia e di beni culturali e paesaggistici, violano gli articoli 117, primo comma, secondo comma, lettera m) e s), e terzo comma, della Costituzione, nonché i principi di uguaglianza di cui all’art. 3 della Costituzione, di certezza del diritto e del legittimo affidamento e di libertà di iniziativa economica di cui all’art. 41 della Costituzione.

La reazione della presidente Alessandra Todde

«Il governo Meloni ha deciso di impugnare la nostra legge sulle Aree idonee e non idonee. Lo ha fatto senza nemmeno convocare la Presidente della Regione Sardegna, violando lo Statuto sardo, che le riconosce il diritto di partecipare al CdM quando si discutono temi di rilievo per la Regione». Così Alessandra Todde scrive nella sua pagina social dopo aver appreso la notizia del dell’impugnazione.

«Non sorprende – sottolinea la Presidente – che a chiedere l’impugnazione siano state forze politiche, una soprattutto, che in Sardegna si schierano a parole contro la speculazione energetica e a difesa dell’ambiente, mentre a Roma operano sistematicamente contro gli interessi regionali, promuovendo scelte politiche ed energetiche (penso al deposito delle scorie nucleari che vorrebbero imporci e all’Autonomia differenziata) che penalizzano la Sardegna e i suoi cittadini».

«La Regione Sardegna – assicura Todde – si difenderà davanti al giudice delle leggi, come abbiamo fatto in tema di regionalismo differenziato. Come più volte ribadito, finché saremo alla guida della Sardegna, ci opporremo a qualsiasi tentativo di minacciare, imporre veti o dettare condizioni ai danni dei sardi.

«Siamo stati la prima Regione in Italia – ricorda la Presidente – ad approvare una legge sulle aree idonee, con largo anticipo rispetto alla scadenza fissata dal Governo. La Sardegna, troppo spesso considerata un fanalino di coda, si è trasformata in un modello di tutela e pianificazione del territorio per tutto il Paese. Abbiamo proposto un modello virtuoso di transizione ecologica ed energetica, fondato sullo sviluppo sostenibile e sulla tutela dell’ambiente, del suolo, del paesaggio e dei sardi. Eppure, c’è chi ha definito questa legge “debole”, “inutile”, “un regalo agli speculatori”, sostenendo che il Governo non l’avrebbe nemmeno presa in considerazione. L’impugnazione dimostra il contrario: avevamo ragione noi», conclude Alessandra Todde.

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