Spettacoli e casting porno a Sanluri, PdF Sardegna: «Il Comune contrasti simili iniziative»
Intervento della coordinatrice regionale Barbara Figus.
SANLURI (SU). Il Popolo della Famiglia Sardegna, dopo aver appreso di diverse iniziative a scopo erotico/pornografico organizzate a Sanluri, paese dove si sono svolti veri e propri casting per entrare a far parte del mondo del porno e in cui verrà presentata la prima fiera erotica della Sardegna, chiede all’Amministrazione comunale e al Sindaco un intervento concreto e chiaro per contrastare simili iniziative.
Barbara Figus, coordinatrice del Popolo della Famiglia Sardegna commenta così le due iniziative: «Dispiace davvero che una cittadina come Sanluri, tra l’altro mio paese d’origine, si stia aprendo a simili spettacoli che mirano a tutto tranne che al bene dei ragazzi. Forse l’adesione dei più giovani è dovuta al fatto che alcuni genitori ritengono ancora temi come la pornografia dei tabù e tendono a non discuterne con i figli. A questi ultimi, invece – sottolinea Figus –, andrebbero prospettati gli aspetti negativi del mondo della pornografia che mira al fatturato trasformando, però, le persone in veri e propri oggetti di piacere e andando a ledere la dignità di chi vi aderisce».
«Cari genitori – continua la coordinatrice – a noi il compito di acquisire consapevolezza, di denunciare, difenderci e difendere i nostri figli imparando a spegnere gli schermi e a recuperare il dialogo: con il buon senso e un po’ d’amore si possono far comprendere i pericoli reali che si nascondono dietro la pornografia. Ai nostri figli va detto senza nessun timore che la pornografia ha come obiettivo la soddisfazione del desiderio mediante l’oggettivazione di altri e questa è un’attività che isola chi ne usufruisce, che non può fare un vero “dono di sé” agli altri».
Agli organizzatori degli “eventi” e all’Amministrazione comunale – prosegue ancora Barbara Figus – come Popolo della Famiglia desideriamo ricordare che ci troviamo di fronte a vere e proprie vittime sfruttate sessualmente dall’industria dell’hard. Anche quando si tratta di donne adulte “attrici” in questo settore, gli utenti sostengono l’oggettivazione e la degradazione delle donne a scopo di profitto. Le ragazze spesso non percorrono questa “carriera” liberamente, venendo piuttosto sfruttate sessualmente in cambio di droga, alloggio o denaro. Ci appelliamo al sindaco di Sanluri e alle autorità locali affinché conducano un’azione forte per contrastare simili iniziative, per il bene della comunità», conclude la coordinatrice.
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