Toccante testimonianza di una signora di Monti ricoverata al Mater Olbia per Covid
MONTI. Commovente e toccante testimonianza di una signora di Monti ricoverata al Mater Olbia per Covid-19. Mentre i medici lottano per salvarle la vita, lei rende pubblica la sua drammatica vicenda. Dal letto dell’ospedale trova la forza che le ha dato il Signore e, in un momento di lucidità, lancia un doloroso messaggio:
«Cari amici, parenti, compaesani tutti, vorrei rilasciare una piccola testimonianza per chi ancora non crede che questo virus esista, per cui non rispetta le regole e continua a prenderla con tanta leggerezza.
Io sono stata ricoverata in condizioni gravi per 7 giorni al San Paolo II di Olbia. Purtroppo il personale per quanto bravo, è molto ridotto. Sono già morte due persone dal mio ricovero. Il 17 novembre mi trasferiscono al Mater Olbia. Arrivata qui, sembrava tutto ok fino, quando una sera, attorno alle ore 22 si presentano tre medici dalla terapia intensiva per dirmi testuali parole: “Buonasera signora, purtroppo abbiamo il dovere di informarla che la sua situazione è molto, molto grave, lei ci sta lasciando la pellaccia. Abbiamo questa notte di tempo per decidere se intubarla o meno”».
Per la donna, sposa, madre e giovane nonna, sembra arrivata la fine, pare che il mondo le crolli addosso, mille pensieri l’assalgono, ma il primo è rivolto ai suoi cari: «Avevo il terrore di non poter rivedere più la mia splendida famiglia. Questo mi ha scatenato una rabbia contro il mostro e ho cercato di reagire con tutte le mie forze. Fermo restando che la forza me l’ha data il Signore, tutti i miei cari, tutti voi, tutto il personale del Giovanni Paolo II e del Mater Olbia, infermieri e medici molto umani, dai più giovani ai meno giovani, dopo lunghi 11 giorni di terrore sono riuscita a dormire due ore. Ora sono più serena, finalmente c’è stato, seppur piccolo, un miglioramento dopo l’ultima Tac. Vi invito a riflettere… pensate se dovesse capitare a una vostra persona cara perché non ci avete creduto… Riuscireste mai a perdonarvelo? Questo mostro esiste, eccome se esiste. Spero che questa mia piccola testimonianza possa servire a capire che se non per stretta necessità dovete restare a casa».
La donna trova l’energia, non solo per reagire, ma anche per lanciare un segnale di speranza a chi le sta vicino e a quanti avranno l’opportunità di leggere i suoi tremendi pensieri, ma anche, lo spirito per poter inviare auspici: «Auguro a tutti un grande in bocca a lupo, spero che questa maledetta pandemia ci abbandoni al più presto. Un abbraccio e grazie di cuore a tutti per la vostra vicinanza dimostrata a me e alla mia famiglia».
Siamo noi che le facciamo gli auguri di una pronta guarigione!
Giuseppe Mattioli